Il 5 dicembre al Villaggio dei Fiori un viaggio culinario e sentimentale nelle radici alpine, con gli chef della Polenteria da MamaGina e la voce narrante di Claudio Porchia
I caldi sapori della montagna per una sera speciale a Sanremo
Ci sono momenti in cui un luogo sembra respirare in un modo diverso. Sanremo, con il suo mare calmo e la luce invernale che addolcisce i profili delle colline, si prepara ad accogliere qualcosa che arriva da lontano: il respiro della montagna, il profumo del legno, il calore ruvido della polenta che cuoce lentamente sul fuoco.
Il 5 dicembre, al Villaggio dei Fiori, non ci sarà soltanto una cena. Ci sarà un passaggio, un incontro, una storia che si tramanda da mani a mani e da piatto a piatto. La Serata Valtellinese nasce così: come un ponte tra la Riviera e le Alpi, tra la leggerezza del mare e la forza silenziosa delle valli.
A portare questo patrimonio fino a Sanremo sono gli chef della Polenteria da MamaGina di Brunate, parte del Gruppo Smart Family Hotel, custodi di una cucina che non è moda, ma identità.
Una cucina che non si impara: si eredita. Sito ufficiale: www.lapolenteria.it
Accanto ai sapori, ci saranno le parole. Quelle di Claudio Porchia, capace di trasformare un boccone in un ricordo, un ingrediente in una storia, una ricetta in un’emozione condivisa.
La tradizione come memoria viva
Il progetto non è soltanto gastronomico. È culturale, quasi spirituale. Lo racconta con voce ferma e consapevole Roberto Cattaneo, CEO del Gruppo Smart Family Hotel: «La tradizione non è un ricordo da ammirare da lontano: è una responsabilità viva. Ogni piatto della Polenteria nasce da mani che hanno imparato da altre mani, da storie che hanno attraversato il tempo. Custodirle è un atto d’amore verso ciò che siamo. Portare questi sapori a Sanremo significa onorare le nostre radici e condividerle con chi ama ascoltare.»
C’è una forza rara in queste parole, la stessa forza che appartiene alla montagna: sobria, essenziale, sincera. C’è l’idea che il cibo non sia soltanto nutrimento, ma un modo per ricordare, per tramandare, per appartenere.
Un menù che non si assaggia: si vive
La serata scorre in cinque capitoli, ognuno con una voce, un colore, una storia.
Gli sciatt valtellinesi arrivano come piccoli gioielli d’oro. Croccanti, fragranti, filanti: il primo morso è un tuffo nei borghi di pietra, tra l’odore di burro e la risata di chi friggeva per la famiglia la domenica.
Poi ci sono le crocchette di taroz, custodi di un tempo in cui nulla si sprecava, e ogni ingrediente aveva un valore profondissimo. Sono semplici, ma commoventi nella loro sincerità.
I pizzoccheri sembrano raccontare l’inverno: il calore di una casa, il vapore che sale dalla pentola, la verza tagliata grossa, il formaggio che si scioglie piano. Mangiarli è sentire una carezza.
Il Ganassino con polenta taragna è la montagna che si prende tutto lo spazio della tavola. È robusto, fiero, autentico: un piatto che non chiede di essere interpretato, ma rispettato.
E infine la Torta di limone e polenta, un dolce che profuma di infanzia, di nonni, di passaggi di generazione. Una chiusura luminosa, quasi una promessa.
Costo: 35 € (bevande escluse).
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Un viaggio che continua: le prossime serate
La rassegna è un cammino che accoglie chiunque voglia ascoltare le storie del cibo:
- 12 dicembre – Serata Bagna Cauda. Un rito piemontese che scalda più dei camini.
- 23 gennaio – Serata del Riso. Il Carnaroli Selezione Isos diventa protagonista assoluto in un omaggio alla pianura e ai suoi cicli agricoli.
Il ristorante è aperto a tutti, senza distinzione tra ospiti e visitatori: perché alcune cene non devono avere confini.
Informazioni e prenotazioni
380 8686215
Villaggio dei Fiori – Via Tiro a Volo 3, Sanremo
info@villaggiodeifiori.it
www.villaggiodeifiori.it
Polenteria da MamaGina – www.lapolenteria.it