un finale annunciato

Nove consiglieri firmano dal notaio, cade l’amministrazione Ingenito a Bordighera

A votare la sfiducia sono stati i cinque consiglieri di minoranza e quattro della maggioranza di centrodestra

Nove consiglieri firmano dal notaio, cade l’amministrazione Ingenito a Bordighera

Hanno firmato 9 consiglieri di maggioranza e opposizione

Con la firma della sfiducia, stamani, davanti al notaio Matteo Marzi, di corso Italia, da parte di nove consiglieri (di maggioranza e opposizione) è formalmente caduta l’amministrazione comunale di Bordighera retta dal sindaco Vittorio Ingenito (lista civica di centrodestra Bordighera Vince). Un colpo di scena che avviene a poche ore da un Consiglio comunale, quello delle 19.30, che avrebbe dovuto essere chiarificatore.

Un colpo di scena che avviene

a poche ore da un Consiglio comunale, quello delle 19.30, che avrebbe dovuto essere chiarificatore. A votare la sfiducia sono stati i cinque consiglieri di minoranza: Giuseppe Trucchi (Pd), Massimiliano Bassi, Sara Piantoni, Alessandro Albanese e Fulvio De Benedetti e quattro della maggioranza di centrodestra Massimiliano Di Vito (Fratelli d’Italia), Marzia Baldassarre (Forza Italia), Mauro Bozzarelli, Barbara Bonavia (Lega).

L’atto notarile è stato inviato via per alla prefettura di Imperia

e in mattinata sarà depositato presso l’ufficio del segretario comunale. La goccia che ha fatto traboccare il vaso è stato il caso del gazebo di Forza Italia, che secondo Ingenito sarebbe stato fatto installare dalle maestranze comunali, lo scorso 25 ottobre, su ordine dell’allora assessore Marzia Baldassarre (tra l’altro eletta ieri in Consiglio provinciale).

In seguito a quell’episodio, anche se a scoppio ritardato

Ingenito ha avuto una dura reazione e in una conferenza stampa ha sferrato pesanti accuse, come quella del peculato, nei confronti di Baldassarre, a cui ha revocato le deleghe. Ieri la notizia delle sue dimissioni, che sarebbero diventate irrevocabili dopo venti giorni, senza l’appoggio dei partiti di centrodestra, che hanno appoggiato la sua candidatura. Già nei mesi scorsi c’era stato un fallito “golpe” nei confronti di Ingenito. Ma all’epoca mancava una firma per far cadere l’amministrazione e determinare lo scioglimento del Consiglio comunale.