Elezioni provinciali e maxi concorso

Lucio Sardi tra ironia sul PD e inopportunità del centrodestra

"Come in ogni famiglia con un padre padrone, dietro la facciata di formale concordia, si celano competizioni, lotte intestine e dissidi"

Lucio Sardi tra ironia sul PD e inopportunità del centrodestra

Il risultato a valanga della lista a sostegno di Scajola (unico candidato alla presidenza) nelle elezioni del consiglio provinciale permette al Sindaco/Presidente di portare a casa una maggioranza di eletti più che assoluta.
“La soddisfazione espressa dal PD per aver mancato di poco l’elezione di un secondo consigliere provinciale andrebbe invece mutata in autocritica per una gestione autoreferenziale della vicenda, rivelatasi beffardamente incapace di ottenere il risultato minimo del secondo consigliere dopo aver rinunciato a presentare un candidato alla presidenza della provincia” commenta Lucio Sardi di AVS Imperia.

Lucio Sardi su elezioni provinciali e risultato maxi concorso

E aggiunge: “Nella stessa giornata, la grande casa del sistema di potere politico che spadroneggia nelle amministrazioni locali, attirando anche consensi in parte delle opposizioni, ha potuto anche apprezzare l’esito delle selezioni del concorso pubblico per 14 posti in Comune e Provincia. Un concorso che ha visto ben 760 partecipanti e che, tra i vincitori o ben piazzati per poter accedere in futuro al posto, ne ha ben sei in forme diverse (per legame parentale, per incarichi amministrativi o per far parte di staff di nomina fiduciaria) legati alla grande casa del centrodestra imperiese.
Se non si può mettere in dubbio la regolarità procedurale del concorso in esame, non si può ugualmente non evidenziare che, dai risultati sopra descritti, emerge una totale assenza di senso di opportunità.

In un contesto in cui, come testimoniato dal numero rilevante di partecipanti al concorso, c’è una grande fame di lavoro stabile, il fatto che persone legate al potere politico locale partecipino a concorsi imbastiti e diretti anche da figure tecniche di nomina fiduciaria della politica ottenendo risultati così premianti, non può non fare notizia e non portare l’opinione pubblica a interrogarsi in proposito.

Il messaggio che passa è che chi non fa parte di quella casa sia costretto a una gara in salita.

 

“Stesso segnale che emerge dal voto delle provinciali, dove la formale parità di possibilità elettorale si deve scontrare con una platea elettorale che si esprime in un contesto condizionato da logiche di appartenenza che nulla hanno a che vedere con i problemi del territorio.
Un risultato così netto dovrebbe infatti corrispondere a risultati positivi nella gestione dei principali servizi (servizio idrico – ciclo dei rifiuti – trasporto pubblico locale) di competenza della Provincia sui quali, gli stessi esponenti candidati nella lista a sostegno di Scajola, hanno recentemente dovuto sollevare lamentele perchè sollecitati dalle proteste dei cittadini.

“Ma come in ogni famiglia con un padre padrone, dietro la facciata di formale concordia, si celano competizioni, lotte intestine e dissidi. Lo manifestano la richiesta della vicepresidenza della provincia in ragione del consenso raccolto da parte del sindaco di Ventimiglia e la clamorosa crisi politica nel comune di Bordighera.
Una situazione che ricorda la trama del film “A casa tutti bene” di Gabriele Muccino, (poi trasposta in serie Tv e recentemente a teatro) dato che dietro alla granitica facciata della casa del potere Scajolano, il clima è assai meno sereno e può smentire gli annunci ottimistici sulla futura conduzione della Provincia.

Ai cittadini spettatori di questa competizione – che ogni giorno attendono autobus che non passano, sono costretti a subire gli aumenti delle tariffe idriche di Rivieracqua ormai in mano ai privati e subiscono i maggiori costi per la tassa rifiuti dovuti ai ritardi della Provincia – resta il ruolo di spettatori di uno spettacolo candidabile a un concorso sull’ipocrisia.