Esplosivo in cantina: tace dal gip e resta in carcere il 55enne Rocco Modafferi

Nell'operazione è stato anche denunciato, in stato di libertà un suo coetaneo, C.R., anch'egli reggino di origine, che in un'intercapedine utilizzata come scantinato, nello stesso stabile in cui è stato rinvenuto il tritolo, deteneva un centinaio di munizioni di vario calibro

Esplosivo in cantina: tace dal gip e resta in carcere il 55enne Rocco Modafferi
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Il gip del tribunale di Imperia ha disposto la custodia in carcere, al termine dell’interrogatorio del pregiudicato di 55 anni, Rocco Modafferi, originario di Gioia Tauro (Reggio Calabria), uscito da pochi mesi di prigione, dove ha scontato una pena per omicidio, arrestato nei giorni scorsi dagli agenti della Squadra Mobile di Imperia, in un'operazione congiunta con il commissariato di Ventimiglia, in quanto trovato possesso di un "panetto" di due etti di tritolo, che deteneva in una cantina pertinente alla propria abitazione, nel quartiere del Biscione, sul lungomare della città di confine.

Nell'operazione è stato anche denunciato, in stato di libertà un suo coetaneo, C.R., anch'egli reggino di origine, che in un'intercapedine utilizzata come scantinato, nello stesso stabile in cui è stato rinvenuto il tritolo, deteneva un centinaio di munizioni di vario calibro, per pistole e fucile; un silenziatore e un caricatore con 15 munizioni "9×21". Accertamenti sono ora in corso per verificare eventuali contatti tra i due.

L'esplosivo era contenuto in una scatola con un foro all'interno che poteva essere utilizzato per inserire l'innesco. Lunga la lista di precedenti a carico di Modafferi.

Il più grave è l'assassinio di Mohamed Salah Mejeri, 41 anni, trovato morto il 29 febbraio del 2004, sul greto del torrente Nervia, a Camporosso, e per il cui delitto finirono in carcere anche altre due persone.

Il nordafricano venne ammazzato di botte, dopo una lite in un bar e il corpo gettato nel corso d'acqua. A suo carico anche procedimenti per estorsione, detenzione di materiale esplosivo (1992) e reati contro il patrimonio.

Difeso dall’avvocato Marco Bosio, Modafferi si è avvalso della facoltà di non rispondere.

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