Premesso:
-che in occasione del Referendum indetto per il dicembre 2016 lo scrivente movimento Forza Nuova si è schierato incondizionatamente a presidio e in difesa della Carta Costituzionale, avversando le forze in allora governative (facenti capo, salvo errore al cd. PARTITO DEMOCRATICO) che si prefiggevano di sostituire interi corpi e titoli della Carta Fondamentale proponendone la sostituzione con regole farraginose ed incomprensibili, cassate dal voto della maggioranza del Popolo Italiano;
-che é inaccettabile che il diritto alla libertà di opinione dell’individuo, irrinunciabile e presidiato dalla Carta Costituzionale all’art. 21 in tema di assoluta libertà di pensiero, possa avere applicazioni selettive nei riguardi di quella che fu un periodo storico, con alti e bassi, che infatti, pur avendo avuto nefaste e deprecabili applicazioni violente in casi diffusi sul territorio e storicamente sfuggiti al pubblico controllo anche per inadeguatezza delle strutture(con raggiungimento di infime situazioni umane da condannarsi), fu in astratto ed in generale una concezione dello Stato di carattere sociale ed umanitario, attenta ai bisogni elementari della persona (diritto allo studio applicato con la cd riforma ‘Gentile’, ad es., riordino idraulico del territorio, promozione dell’edilizia residenziale pubblica, estensione delle garanzie statali alle obbligazioni previdenziali per i lavoratori ecc.) nonché attenta al raggiungimento delle conquiste sociali di civiltà (codici civile, penale e di procedura civile, tutt’ora in vigore e promulgati dal capo del fascismo Benito Mussolini con il Ministro Dino Grandi, oltre al codice di procedura penale rimasto in vigore sino al1989) ;
-che, infatti, limitare il dibattito politico inibendo a priori il commento positivo al periodo storico in questione limita di fatto la possibilità di commentare positivamente le conquiste socio-economiche raggiunte in quel periodo, a prescindere dagli episodi di violenza registrati dalla storia e di unanime condanna e riprovazione, comporta un’amputazione della libertà di espressione garantita dall’art. 21 della Costituzione e che non può applicarsi pretendendo il silenzio preventivo su alcune soluzioni socio-economiche che lo scrivente movimento Forza Nuova ritiene attuali e riproponibili, come la creazione (indiscutibilmente riconducibile al fascismo ed al suo capo Benito Mussolini) dell’ormai liquidato Istituto per la Ricostruzione Industriale, che funse da volano di un'economia asfittica e fece prosperare realtà industriali esaltate dalla comunità internazionale come, ad es. l’Anonima Lombarda Fabbrica Automobili Ing. Nicola Romeo (poi Alfa Romeo, ora marchio della multinazionale FCA ceduto gratuitamente o quasi a privati per volontà dell’appassionato di esoterismo Prof. Romano Prodi, più famoso per aver dichiarato pubblicamente di avere percepito la località Gradoli concentrandosi con un’entità soprannaturale durante la prigionia dell’on.le Aldo Moro che, sciaguratamente si trovava rinchiuso proprio in una via Gradoli) o, per tornare a noi, la Spica (nota fabbrica di automotive) o la Isotta Fraschini, o la Ducati Motori.
-che sono innumerevoli le personalità artistiche e culturali che di fatto aderirono formalmente alle strutture sociali del fascismo, per prenderne le distanze dopo la caduta (ad es. Il giornalista Montanelli che collaborava a riviste del regime o lo storico dell’Arte Giulio Carlo Argan, a cui si deve il salvataggio di numerose opere d’arte compiuto nella qualità di Funzionario del Ministero per la Cultura Popolare in epoca fascista, poi Sindaco di Roma per il Partito Comunista Italiano:defascistizzare le opinioni potrebbe amputare la possibilità di menzionare i predetti dati storici;
-che l’art. 21 Cost. non può avere applicazioni selettive o riduttive che sarebbero incompatibili con il presidio alla LIBERTÀ che tale norma garantisce;
-considerato inoltre che una lettura costituzionalmente orientata delle norme che disciplinano lo svolgimento dei consigli comunali impone di rimuovere e cassare ogni istanza tesa a contrastare o di fatto in contrasto con la Carta Costituzionale e, nella specie in contrasto con il principio di libertà di opinione presidiato dall’art. 21Cost.;
Tanto premesso e con riserva di integrazione, il sottoscritto cittadino sanremese, in proprio e nella qualità in epigrafe, chiede la
REVOCA
dell’ammissione all’ordine del giorno predetto dei documenti sopraindicati.