Assistenza sanitaria: esplode la protesta nel carcere di Sanremo, venti detenuti in rivolta

Assistenza sanitaria: esplode la protesta nel carcere di Sanremo, venti detenuti in rivolta
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Due proteste carcerarie sono divampate, la scorsa notte, nel reparto detentivo della casa circondariale di Sanremo e nella Seconda Sezione del carcere di Marassi.

In entrambi i casi all'origine della protesta ci sarebbe la scarsa assistenza sanitaria. In particolare, ad accendere gli animi, sarebbe stata la presunta mancata somministrazione di medicinali ad altrettanti detenuti. Nel caso della città dei Fiori, degli antidolorifici per il mal di denti.

E mentre a Sanremo una ventina di detenuti ha sbattuto i "blindi" (le porte blindate notturne delle celle) per circa tre ore, dalle 2 alle 5; a Genova quattro detenuti italiani hanno incendiato delle coperte.

"E' stata una notte ad alta tensione - commenta il segretario ligure del sindaco di polizia penitenziaria Sappe, Michele Lorenzo -. Il carcere di Sanremo, poi, è una vera e propria bomba ad orologeria, con 240 detenuti gestiti da cinque o sei agenti, per notte, che diventano facile bersaglio. Il tutto a pochi giorni dall'evasione di un detenuto (Abdelhamid Salami, marocchino, di 25 anni, ndr) dall'ospedale di Sanremo".

Il sindacalista del Sappe lancia un appello all'assessore regionale della Sanità: "Sonia Viale, dove sei? La medicina penitenziaria è competenza della Regione, per favore bisogna fare chiarezza su cosa succede nelle carceri liguri, per quanto concerne la medicina penitenziaria; a tutto il resto i pensiamo noi. Ma questo è di tua competenza. A Sanremo l'agente è stato costretto ad abbandonare il servizio per sedare la protesta".

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