Boom di marijuana tra i giovani: +20%
Droghe sempre più aggressive e con un livello sempre più alto del principio attivo
Boom di marijuana tra i giovani: +20%
Droghe sempre più aggressive e con un livello sempre più alto del principio attivo
E sì, non c'è più la marijuana di una volta. Qualcuno, scherzando, potrebbe anche ribattere: "Certo, perché se la sono già fumata". Scherzi a parte, stavolta è proprio così, nel senso che a differenza di un tempo (ad esempio una trentina di anni fa), l'"erba" in circolazione oggi è molto più aggressiva e contiene un livello assai superiore di principio attivo, Thc.
Stesso discorso vale anche per l'hascisc. Tanto da parlare di "super marijuana".
La conferma arriva dal dirigente del dipartimento delle Dipendenze dell'Asl 1 Imperiese, il dottor Giancarlo Ardissone, che ci porta dati piuttosto allarmanti sul consumo di droghe "leggere" soprattutto da parte dei minori, il cui numero di consumatori, negli ultimi cinque anni, è cresciuto del venti per cento circa. «Si è verificato un aumento di persone che ne fanno uso, soprattutto di giovani - spiega Ardissone - e che si rivolgono al centro di salute mentale o direttamente al servizio di psichiatria. Sono ragazzi caratterizzati da comportamenti estremamente inadeguati, aggressivi, soggetti a crisi motivazionale a cui non interessa nulla; non hanno una progettazione futura e vivono come se tutto fosse dovuto».
L'argomento è tornato tristemente di attualità in questi giorni col sequestro, avvenuto sabato scorso (28 aprile) del locale notturno "U Cavetu", di Bordighera Alta, per via di un'attività di spaccio, che ha visto coinvolti i dipendenti che vendevano marijuana e hascisc soprattutto a minorenni.
«Non ci sono più i tossicodipendenti di una volta - ancora Ardissone - che rubavano i soldi o l'oro in casa, per comprare l'eroina. Oggi, bastano poche decine di euro per acquistare la dose quotidiana di marijuana». Purtroppo, però, a un aumentare della domanda (ci riferiamo ai ragazzi che hanno bisogno di cure), dall'altra manca un'adeguata risposta in termini di servizi: «La fascia d'età più colpita è quella tra i 12 e i 18 anni - prosegue il medico - quindi troppo vecchia per la neuropsichiatria infantile e troppo giovane per quella degli adulti. Serve una nuova tipologia di servizio, dedicata a questa fascia di età, e bisogna creare una stretta sinergia con la scuola, per intervenire in modo precoce».
Il problema, come dicevamo, è quello della "super marijuana" o del "super hascisc", che se fumati in età adulta certo danneggiano, ma in modo meno serio che assunti in età adolescenziale, durante lo sviluppo della personalità. «È una marijuana più forte - sottolinea Ardissone - ottenuta da piante selezionate. Ma ciò che deve preoccupare di più è l'abuso di alcolici tra i giovani». Ma per quale motivo in questi ultimi anni è aumentato vertiginosamente il consumo di droghe leggere e alcolici? «C'è molta più tolleranza verso alcuni comportamenti una volta considerati gravi e i risultati sono questi. Senza contare la condizione di disagio dei giovani con crisi di valori e di certezze sul futuro».
Dulcis in fundo si è invertito il ruolo di soggezione genitore-figlio. «Oggi è il genitore che ha soggezione del figlio - conclude Ardissone -. C'è ad esempio un giovane di Sanremo, più volte finito in psichiatria, che continua a far uso di sostanze, mettendo in forte difficoltà i genitori».