"Chi semina spine deve ricordarsi di non camminare scalzo"
"Chi semina spine deve ricordarsi di non camminare scalzo"
"Chi semina spine deve ricordarsi di non camminare scalzo". Così, con questa frase piuttosto dura, il consigliere Giovanni Ramoino, messo fuori dalla maggioranza del gruppo "Bordighera Vince", che fa capo al sindaco della cittadina delle Palme, Vittorio Ingenito, risponde alla presa di posizione politica, conseguente alla vicenda sulle presunte frequentazioni di Ramoino con la famiglia Pellegrino.
"Un comunicato stampa, che ha più i connotati di uno slogan che i tratti di un'analisi, mi ha escluso sabato dal gruppo consiliare di Bordighera Vince. Escluso per non aver assunto un comportamento di trasparenza. Sappiamo, per averlo appreso in tenera età, che si pecca per pensiero, opere, ma anche per omissione. Al pari di tutti i candidati di Bordighera Vince, il sottoscritto ha richiesto e presentato, volontariamente, prima delle recenti elezioni, la certificazione raccomandata dalla commissione antimafia: limpida, trasparente e sopratutto intonsa. Condizione necessaria e sufficiente per affermare il primato della "legalità" sull'ambizione politico-amministrativa". Prosegue: "E sempre il sottoscritto ha surrogato la risposta dovuta del signor sindaco, Ingenito, all'interrogazione del consigliere di opposizione Pallanca; conclusa con un caloroso applauso da parte dei colleghi di maggioranza".
Prosegue: "Proprio la risposta, agli atti del Consiglio comunale, soddisfa la richiesta di trasparenza, assunta a motivazione dell'esclusione, all'unanimità, da parte del gruppo consiliare di Bordighera Vince. Probabilmente la moralità di chi esclude ha necessità di una qualche forma di manutenzione, vista l'evidente contraddizione con la presa di posizione assunta nel precedente Consiglio comunale: a caso analogo, si risponde con diversa motivazione e con una contraddizione ingiustificabile".
E ancora: "Ma i maghi del fumo, i cantastorie più cantastorie di altri, si riconoscono sopratutto per le motivazioni scontate, in un periodo di saldi. Non mi stupisce chi, dopo aver richiesto al sottoscritto volontarie dimissioni dal ruolo di Consigliere comunale, per non intaccare la propria immagine presente e futura, non avendole ottenute si nasconde dietro un dito, prendendo in prestito comportamenti definiti poco trasparenti. Una secca disperazione di chi, molto recentemente, chiedeva supporto, anche al sottoscritto, per vincere il confronto interno alla poltrona di assessore: il cerchio magico, trasparente, che, come i girasoli, sa sempre da che parte voltarsi".
"Che poi, sulla unanimità del voto interno, varrebbe la pena di chiedere trasparenza ai consiglieri, non assessori, del gruppo di maggioranza: sono stati effettivamente consultati e tutti si sono espressi per l'esclusione? Attendo una loro assunzione di responsabilità, se vorranno, naturalmente.
"Chi non sbaglia mai perde un sacco di buone occasioni per imparare qualcosa. Io continuo ad imparare dai miei errori, riconoscendoli e pagandone personalmente le eventuali conseguenze. Alla fine, comunque, rimango convinto che le ragioni del fare sono maggiori di quelle del non fare. Rimango ancorato al leale mandato di chi ha espresso la scelta del mio nome sulla scheda elettorale.
Occorre evitare di cedere alla tentazione di lasciarsi andare alla rassegnazione e alla rabbia, perché entrambe fiaccano la ragione che è chiamata ad uno sforzo titanico. Nessuna arrendevolezza, ogni sorte può essere ribaltata.
"Vedremo dove ci porterà l'attuale confusione, intanto vivere serenamente è la miglior risposta. Come diceva Tex Willer:" più la notte è fonda più l'alba si avvicina". E naturalmente, per responsabilità nei confronti di chi mi ha votato, continuerò ad onorare il mandato, con l'unica scelta possibile: passare al Gruppo Misto, di cui sarò, al momento, l'unico rappresentante".