Massacra la moglie a colpi di karate e le frattura il bacino

Massacra la moglie

Un lavapiatti di 43 anni, M.U., originario del Bangladesh, accusato di lesioni dolose per aver massacrato di botte, a colpi di karate, la moglie di 30 anni, è stato arrestato dalla polizia. Stando a quanto ricostruito, l'uomo, che abita nel centro cittadino, avrebbe preso a calci sulla schiena e a pugni la donna, provocandole un grave trauma al bacino e lasciandola stesa a terra. Violenza che si è consumata davanti ai figli: un bambino di 5 anni e una bimba di 9 anni.

La chiamata al 112

Gli agenti del commissariato di Ventimiglia sono intervenuti dietro una concitata chiamata al 112 da parte di alcuni condomini, intimoriti dalle strazianti urla provenienti da un appartamento del secondo piano. Era la donna, che non riuscendo a camminare e neppure a stare in piedi, per la frattura al bacino, si era trascinata fuori dalla porta per chiedere aiuto.

Il marito confessa

Il marito, trovato in stato di agitazione, ha confessato di aver aggredito la moglie con violenti calci alla schiena. La polizia ha appurato che aveva utilizzato “mosse” di karate e che non era neppure la prima volta che la moglie veniva aggredita. Quest’ultima ha poi riferito di aver accettato i continui soprusi, senza mai denunciare, nel timore di restare sola con i figli da crescere.

Violenza assistita

Nei confronti dell’uomo, che ha piccoli precedenti alle spalle (non specifici) e risalenti ad anni fa, potrebbe essere contestata anche l'aggravante della cosiddetta "violenza assistita", che si realizza nel caso in cui un minorenne è obbligato, suo malgrado, ad assistere a scene di violenza tra i genitori e a subirne inevitabilmente un profondo turbamento, che spesso rimane indelebile nella sua memoria. La donna è stata portata in ospedale a Bordighera e dimessa con prognosi di 25 giorni.

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