Nando e Beppe coronano il loro sogno d'amore con l'unione civile

L'unione civile officiata del vicesindaco, mentre tutto il paese ha festeggiato insieme a loro. La loro storia un esempio di coraggio contro ogni forma di pregiudizio.

Nando e Beppe coronano il loro sogno d'amore

È una bella storia d'amore, ma anche un esempio per tutti di coraggio contro ogni forma di pregiudizio. Loro si chiamano Ferdinando e Giuseppe e a Chiusanico hanno detto il loro "sì" con un'unione civile officiata dal vicesindaco Tomas Arbustini. La festa ha coinvolto tantissimi compaesani.

Su La Riviera in edicola questa settimana, Beppe e Nando ci raccontano come mai hanno deciso di regolarizzare la loro unione, così come previsto dalla legge. "L'amore non ha sesso o colori, non bisogna nascondersi dietro a un dito" spiega Ferdinando nella nostra intervista esclusiva.

Che cos'è l'unione civile

La Legge 20 maggio 2016, n. 76 (cosiddetta legge Cirinnà) ha appunto disposto lo strumento delle unioni civili da ormai due anni e mezzo. Ufficialmente la Legge si chiama "Regolamentazione delle unioni civili tra persone dello stesso sesso e disciplina delle convivenze". Di fatto, estende alle coppie omosessuali la quasi totalità dei diritti e dei doveri previsti dal matrimonio (fatta eccezione per l'obbligo di fedeltà e adozione), incidendo sullo stato civile della persona.

Secondo Arcigay, sono oltre 14mila le persone che ne hanno beneficiato. La stessa Monica Cirinnà, prima firmataria della Legge che prende appunto il suo nome, ha pubblicato i dati sul suo sito relativi a ogni regione. A fine dicembre 2017 sono 6.073 le coppie che hanno celebrato la propria unione nei comuni italiani, alle quali se ne aggiungono circa mille celebrate all'estero e poi trascritte nei registri.

Il record lo detiene la Lombardia con 1.514 unioni civili.

Le unioni civili in Liguria

A dicembre 2017 sono state 245 le coppie registrate nei comuni liguri. Tra queste, 140 in provincia di Genova, 46 a La Spezia, 36 a Savona. In provincia di Imperia sono state 23.

"La legge sulle unioni civili ci ha consegnato un Paese migliore ed è stato il primo passo nella strada verso la piena uguaglianza" spiega Arcigay.

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