Alzheimer fattori di rischio e prevenzione. Il convegno a Imperia mette in luce il problema dei caregivers

Alzheimer fattori di rischio e prevenzione. Il convegno a Imperia mette in luce il problema dei caregivers
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Si è svolto sabato 17 novembre, presso la sala conferenze del Museo dell’Olivo Carlo Carli, il convegno sul tema “La dieta anti-demenza”, promosso in collaborazione tra la società di mutuo soccorso Dott. Raineri di Imperia P.M. , la fratelli Carli e l’Hotel Rossini al Teatro. Il relatore principale era il prof. Massimo Tabaton, neurologo di fama internazionale, introdotto dallo speaker Roberto Guidarini.

L'intervento

Riferendosi a studi scientifici, che dimostrano come l’integrazione dell'olio extra vergine d'oliva nella nostra dieta contribuisca a mantenere sano il cervello, il dottor Rimoldi ha illustrato brevemente come si fa a ottenere un olio di qualità, alimento che, per la sua elevata concentrazione di grassi monoinsaturi salutari, è consumato in grandi quantità nella dieta mediterranea.

"L’uso dell’olio extra vergine d’oliva, grazie all'oleocantale, suo derivato, associato al regime di dieta mediterranea, ha il potenziale di ridurre il rischio di Alzheimer o di demenze neurodegenerative correlate" ha spiegato.

Alzheimer e fattori di rischio

Il professor Massimo Tabaton ha poi spiegato, in ordine di importanza, quali sono i fattori di rischio della malattia di Alzheimer (età - familiarità - bassa scolarità - traumi cranici gravi - fattori di rischio vascolare come diabete, ipercolesterolemia, ipertensione - ictus) e i fattori di protezione , quali l’alta scolarità , l’attività fisica e la dieta.

"Uno studio molto importante di 15 anni fa, pubblicato sulla prestigiosa rivista Science - ha spiegato il professor Tabaton - ha dimostrato come  una riduzione calorica del 30% nei primati scimpanzé sin dalla nascita, abbia aumentato la  loro durata di vita, insieme al volume cerebrale e alla memoria".

"Poiché non esistono ancora cure contro la malattia di Alzheimer è importante agire sulla prevenzione secondaria attraverso la dieta e una moderata attività fisica (30 min al giorno per 5 giorni la settimana). 20 recenti studi dimostrano una riduzione media del 25-30% dell’insorgenza di demenza nelle persone che adottano la dieta mediterranea, e cioè un alimentazione a basso consumo di carne e insaccati, con elevate quantità di verdure, legumi, frutta, cereali, nonché di grassi polinsaturi (20 gr al giorno di pesce) , olio d’oliva, un misurato apporto di grassi saturi e di alimenti caseari (formaggio e yogurt soprattutto) e un moderato consumo di vino rosso e caffè".

I caregivers

Molto intenso anche l’intervento di Tiziana Naclerio, presidente della Società di Mutuo Soccorso dott. Raineri, life coach e figlia di madre malata di Alzheimer. Naclerio ha voluto portare l’attenzione su quelle che sono considerate le seconde vittime della malattia, i caregivers.

"A fronte di oltre 1 milione di malati di Alzheimer in Italia i caregivers sono circa 3 milioni, un esercito di persone che svolge un ruolo decisivo a supporto di un sistema di welfare non a caso definito familista" ha esordito la life coach . "Abbiamo un carico pesantissimo, chi non si può permettere di pagare una badante è costretto al lasciare il lavoro per accudire il caro malato, le strutture sono poche, inadeguate. Sono spesso inaccessibili sia per i tempi di attesa sia per i costi, e tutto ciò è incredibile se si pensa che l’Italia è la nazione più vecchia d’Europa insieme a Giappone e Germania. Siamo abbandonati a noi stessi, non sono previsti servizi per i caregivers, che svolgono un compito di grande rilevanza per il sostentamento di tutto il sistema di welfare, e questo sovraccarico fisico ed emotivo ha un impatto significativo sulla nostra qualità di vita, con il peggioramento della salute fisica e psicologica, la rinuncia al lavoro e alla vita sociale".

Autorità assenti

"La sala conferenze straripava di persone. Giovani, anziani, uomini e donne" ha poi commentato Roberto Guidarini, anche lui con un familiare malato di Alzheimer.

"Questa è la prova di quanto sia sentito il problema dell'Alzheimer da parte della gente. A fronte di tanta partecipazione, infatti, dispiace constatare quanto abbiano brillato per la loro assenza i medici, alcuni operatori del settore e gli amministratori imperiesi, a riprova della indifferenza delle autorità rispetto a questa dilagante emergenza sanitaria e social".

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Tiziana Naclerio 1a
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