PASSEUR "SOLIDALE": "HO AGITO NELL'AMBITO DELLA LEGALITA'. IMMIGRAZIONE IMPOSSIBILE DA FERMARE"
Imperia - "Credo di aver agito nell'ambito della Convenzione europea per i diritti dell'uomo e, quindi, in un quadro di legalità. Per il resto, oggi è stata la mia prima udienza, nella quale sono stato ascoltato assieme a carabinieri e ai testi della difesa. per il resto, non sono qui per passare un messaggio, ma solo perchè sono stato in prigione". Lo ha dichiarato, questo pomeriggio il "no border" francese, Felix Croft, 28 anni, arrestato nel luglio scorso mentre stava trasportando in Francia una famiglia di nigeriani, all'uscita del tribunale di Imperia, al termine della prima udienza del processo che lo vede alla sbarra con l'accusa di favoreggiamento dell'immigrazione clandestina.
Felix, che continua a rivendicare i motivi umanitari all'origine del suo gesto, e che per questo motivo ora si trova libero, è stato a lungo ascoltato dal Collegio e, una volta terminata l'istruttoria dibattimentale, il processo è stato aggiornato al prossimo 16 marzo per la discussione la sentenza.
Nel corso dell'udienza il suo difensore, l'avvocato Ersilia Ferrante, ha fatto presente la recente sentenza del tribunale di Nizza in cui un altro attivista francese - accusato di avere portato in Francia circa duecento stranieri, sempre dal valico di Ventimiglia - è stato condannato a una semplice multa di tremila euro, in quanto il giudice ha accolto la tesi dei motivi umanitari. Riferendosi al flusso di migranti, Croft ha poi aggiunto: "Per la situazione in cui ci troviamo noi cittadini europei o del mondo, non abbiamo altra scelta. Non dipende da me, da te, da loro o da altri".