Partigiano choc su Facebook: "Il controllore dell'autobus come la Gestapo hitleriana"

Paragonare il controllore di un autobus a un agente della Gestapo ci vuole davvero coraggio, ma il partigiano Alfredo Schiavi ce l'ha fatta

Partigiano choc su Facebook: "Il  controllore dell'autobus come la Gestapo hitleriana"
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Gestapo

Paragonare il controllore di un autobus a un agente della Gestapo (la Geheime Staatspolizei ovvero la polizia segreta della Germania nazista) ci vuole davvero coraggio. Alfredo Schiavi, 90 anni, partigiano e storico attivista della Sinistra di Sanremo, ce l'ha fatta. In un post pubblicato sul gruppo Facebook "Sei di Sanremo Se", infatti, racconta la propria esperienza su un autobus, usando anche termini piuttosto duri.

"Scendo dal bus proveniente da XXmiglia (salito alla Foce periferia ovest di Sanremo) presso l'autostazione di Sanremo e siamo assaliti (11 occupanti il bus) da 4 controllori. Persino uno in divisa verde da Polizia Provinciale - inizia il suo racconto - con tanto di etichetta orizzontale".

E poi

"Controllo biglietti!" sento urlare. Corsa alle uscite da parte di un paio di extracomunitari ed altri due 2 "bianchi". Uno di questi due "extra" presenta (togliendolo dal portafoglio) il biglietto e lo porge. Il giovanottone (uno dei 4 di cui 2 a bordo e uno e l'altro per le due porte aperte) con barba nera ed alto, visiona il biglietto e constata che non è obliterato "Fuori i documenti!" gli urla".

Continua Schiavi

"Prendo il mio e glielo presento. Lo osserva e constata che ho fatto il bravo. "Vai!" mi urla. Lo guardo e con grande grazia gli dico. "Scusi. Io sono lei... non tu!... e non si permetta di usare il tu a tutti". Non l'avessi mai detto. In tale in divisa, era appena salito, mi affronta e mi dice "Cosa hai da dire? Documenti!". Hai mi dico... qui sono arrivati quella della Gestapo hitleriana".

E ancora

"Sbotto: 'Per prima cosa è lei, e non tu, che deve farmi vedere il suo documento'". Me lo mostra e constato che è proprio della Gestapo hitleriana (era grande e grosso). A questo Gestapo si unisce un altro controllore con tanto di pass all'occhiello. "Venga con me in ufficio" mi dice... ed andiamo al deposito autisti. Giunti, rivolgendomi al Gestapo, gli spiego che nessuno, per Legge italiana, è obbligato ad avere documenti di identità in tasca. Mi guarda sorpreso... non lo sapeva, poverino. Mostro fotocopia C. I. al controllore del pass, il quale prende nota al bordo di un foglietto".

Conclude

"Esco seguito da una ventina e più di occhi. Mi fermo sulla porta e mi giro dicendo a tutti: 'Quando guidate i bus osservate le paline che vi ricordano i 50 km orari... e così evitate di andare a 75/80 km orari e mettere in pericolo i passeggeri se vi capita di addormentarvi. Questo dovete fare, e non dare del tu a chiunque e a chi può essere vostro nonno'. Stazione RT (Riviera Trasporti) di piazza Colombo in Sanremo stamane 1° febbraio 2019 alle 10 e 45".

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Foto tratta dal profilo Facebook di Schiavi

Commenti
Giuseppe

Ritengo giusto che il biglietto si paghi, e che i controlli ci siano, visto che oramai tutto il sistema è stato lasciato andare allo sbando. E se una persona viene assunta per svolgere un determinato incarico, questi lo esegua, pertanto pur rispettando la sua rimostranza, non la condivido, e sono fermamente convinto che ognuno abbia l'obbligo morale e civile di svolgere il proprio incarico lavorativo nel rispetto del ruolo e del prossimo, il che vuole dire progredire nuovamente verso una società civile, anche culturalmente, verso uno stato dove di diritto, che chiede però, che si rispetti il proprio dovere, e conseguentemente porterebbe ad ottenere i propri diritti rispettati, nei giusti tempi.

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