In bici in stazione a Sanremo, multato Bianchini, direttore Federazione Calcio Seborga

In bici in stazione a Sanremo, multato Bianchini, direttore Federazione Calcio Seborga
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Sanremo - Sarebbe dovuta essere una domenica di premiazioni per la Federazione Calcistica del Principato di Seborga, impegnata in questa prima parte dell'anno nella consegna dei trofei e nella visita alle società del Ponente che hanno partecipato nel 2016 alle competizioni legate al Principato. Così non è stato a causa di un contrattempo occorso al Direttore Sportivo Matteo Bianchini, trattenuto nella postazione di polizia della stazione ferroviaria di Sanremo per aver percorso in bicicletta il corridoio che separa i binari dall'uscita.

E' lo stesso Bianchini a fornire la sua versione dei fatti: “Stavo tornando in città col treno verso le 13.40 ed avevo appuntamento a Capo Nero per poi recarmi alla premiazione. Avendo con me la bici ho iniziato a pedalare lungo il corridoio della stazione anche perché non sapevo ci fosse il divieto; pensavo fosse solo sconsigliabile nei casi di grande affollamento ma dal momento che la stazione era di fatto deserta non mi sono posto alcun problema. Arrivato a metà ho visto in lontananza una persona gesticolare ed urlare alcune parole che non capivo; avvicinandomi ulteriormente mi sono accorto che si trattava di un agente di polizia ed un ragazzo sul tapis roulant mi ha avvisato che stava dicendo a me di scendere dalla bicicletta. Percorso l'ultimo tratto a piedi ho raggiunto l'atrio e l'agente mi ha ordinato di seguirlo in postazione per un verbale”.

“E così – prosegue Bianchini – dopo tre giorni in trasferta fra Perugia e Bologna nei quali avevo pagato, come è normale che sia, qualunque tipo di biglietto personale e di supplemento legato alla bicicletta per un totale di circa 120 euro, mentre nei treni e nelle stazioni di mezza Italia, nella più totale indifferenza, avvengono ripetuti casi di persone senza titolo di viaggio, atti vandalici e rifiuti gettati ovunque con i passeggeri sottoposti a continui rischi di furto (tanto che proprio un controllore rassegnato mi ha consigliato di restare incollato alla bici seppur legata nel vagone apposito) si è verificata la grottesca situazione per cui sono stato io a ritrovarmi trattenuto per ben 20 minuti come un criminale all'interno del posto di polizia ferroviaria della stazione di Sanremo, come se il principale problema nazionale fosse andare in bicicletta lungo un corridoio deserto nell'ora del pranzo domenicale.”

“Più della multa di 16 euro – sottolinea Bianchini – ho trovato assolutamente insopportabile il metodo a mio avviso arrogante, esagerato e quasi teatrale con cui addirittura tre agenti si sono dedicati al mio 'caso' obbligandomi a seguirli nella loro sede, un ufficio di fatto inserito nella parte sotterranea della stazione dove non c'era campo telefonico e non potevo avvisare chi mi aspettava, ingigantendo in questo modo un episodio banale per cui sarebbe bastata un po' di elasticità nel chiedermi semplicemente di scendere dal mezzo ed informarmi di un divieto che ho scoperto poi essere scritto in modo fuorviante ed a mio avviso insufficiente per i passeggeri che giungono dal binario 1, tramite cartelli longitudinali anziché trasversali al senso di marcia ed apparentemente riferiti solamente a coloro che usufruiscono del tapis roulant e non del corridoio centrale, con un unico segnale diretto a chi giunge dalle carrozze di coda, peraltro piccolo e poco visibile poiché posto nel pieno riverbero di un faro. Avendo tuttavia perso ulteriori 20 minuti per effettuare questa doverosa verifica ovviamente il programma pomeridiano è saltato.”

Molto dispiaciuta per l'accaduto la Federazione di Seborga: “Alcuni di noi abitano spesso fuori sede e non abbiamo molte giornate per svolgere le nostre attività. Siamo molto amareggiati per questo rinvio che sarebbe stato facilmente evitabile con una dose davvero minima di buon senso.”
“Anche attraverso questi episodi – conclude Bianchini – pare ormai evidente che ci si sia ridotti a colpire fin nei più piccoli particolari solo le persone corrette ed in particolar modo i propri connazionali poiché più facili da rintracciare per eventuali more e sovrattasse, magari per fare in modo che quel poco rimasto in tasca dopo l'avvento dell'Euro ed altre sciagure possa finire del tutto. Fare ricorso costerebbe peraltro più della multa e così il gioco è fatto”.

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