Tour nel cimitero della Foce, tra divieti di accesso e tombe pericolanti

Dopo i primi 200mila euro per le emergenze tutto fermo nel sito storico

Tour nel cimitero della Foce, tra divieti di accesso e tombe pericolanti
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Cimitero della Foce, tra divieti di accesso e tombe pericolanti

Dopo i primi 200mila euro per le emergenze tutto fermo nel sito storico

«Come faccio ad andare a visitare i miei cari quando l’area è totalmente interdetta? E tra l’altro c’è la tomba vicina a quella dei miei cari che, giorno dopo giorno, sta distruggendo la mia che è ancora sana»
Questa il grido d’allarme di una signora che ha i parenti sepolti nella tomba di famiglia alla Foce . Siamo andati a vedere come è la situazione del sito che ospita le tombe, oltre che di cittadini comuni, anche di personaggi illustri sanremesi e non.
E quello che abbiamo visto è un susseguirsi di cartelli con su scritto: «Divieto di accesso», tombe semi distrutte e nastri rossi per evitare il passaggio. Una scena davvero poco edificante per un museo a cielo aperto come è il Cimitero della Foce.
Eppure qualche mese fa erano partiti dei lavori per la messa in sicurezza del sito.

Le parole dell'Assessore Costanza Pireri

«Abbiamo ricevuto 200mila euro che ci sono serviti per iniziare i lavori urgenti di messa in sicurezza del luogo - spiega l’assessore con delega ai cimiteri Costanza Pireri - se ben vi ricordate era stato chiuso anche qualche tempo per permettere alla ditta di lavorare».
Poi però tutto si è bloccato. «Al momento non ci sono i fondi - continua la Pireri - certo che il ripristino del cimitero è una nostra priorità. Vorremo tra l’altro che diventasse ufficialmente «Monumentale» perché in realtà anche se noi tutti lo chiamiamo così, manca una vera e propria certificazione. E’ un iter che stiamo per iniziare. Quello che vorrei che si dicesse è che l’amministrazione non ha «archiviato» la questione. Anzi è una delle nostre priorità. Speriamo di avere dei fondi da poter impegnare. L’iter sarà comunque lungo prima che la situazione si risolva del tutto».
Certo è che per il momento a rimetterci sono i parenti di chi ha le tombe nell’area interdetta. Se si vuole andare a portare un fiore, o a dire una preghiera, lo si fa a proprio rischio e pericolo.
Un vero peccato per un cimitero che meriterebbe di essere un sito visitabile da migliaia di turisti.

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