LO SCHIANTO DI BEVERA, IL FIGLIO DI LUCIANO GUGLIELMI: "MIO PADRE E' IN COMA, MA E' VIVO: NESSUNA MORTE CEREBRALE"
Ventimiglia - "Mio papà è in coma, ma è vivo: non c'è alcuna morte cerebrale. I medici dell'ospedale Santa Corona di Pietra Ligure hanno preso tempo un paio di settimane per monitorare la situazione, dopodiché lo sottoporranno a una risonanza magnetica per valutare l'entità del danno cerebrale: sia questo al novanta o al dieci per cento".
Così Maurizio Guglielmi, intende far chiarezza sulle condizioni di salute del genitore: Luciano Guglielmi, l'ex macchinista delle Ferrovie, di 66 anni, in coma dopo lo schianto in scooter di mercoledì scorso, in frazione Bevera, a Ventimiglia, nel quale ha perso la vita un migrante: Mohamed Hani, 26 anni, libico con passaporto siriano.
Quest'ultimo era appena sbucato da un varco aperto nell'inferriata che divide la strada privata che conduce al centro di accoglienza del Parco Roja da via Fois, la superstrada di Bevera. "Piuttosto - avverte Maurizio - affinchè fatti del genere non si verifichino più, vorrei sensibilizzare le istituzioni: innanzitutto, a mettere un paio di lampioni in più per quella strada, che è buia. E poi, sappiamo che erano già arrivate segnalazioni di gente che camminava in mezzo alla strada". In questi giorni è stata davvero tanta la solidarietà dimostrata nei confronti della famiglia Guglielmi, sia sui social che di persona, con amici e conoscenti che si sono recati all'ospedale Santa Corona per trovare Luciano.
"Il fatto che mio padre sia entrato in coma - ancora il figlio - è dovuto a un arresto cardiaco prolungato, ma al momento non conociamo ancora l'entità del danno"
Fabrizio Tenerelli