ACCUSE AL GOVERNO

Allarme occupazione per circa 1.500 frontalieri a casa e senza alcun sostegno

Sono circa 1.500 i frontalieri che oltre a essere rimasti senza lavoro, oggi si trovano pure senza alcun sostegno economico

Allarme occupazione per circa 1.500 frontalieri a casa e senza alcun sostegno
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Frontalieri

Si stima che siano circa 1.500 i frontalieri italiani interinali, stagionali e con contratto a tempo determinato scaduto e non rinnovato, che oltre a essere rimasti senza lavoro, oggi si trovano pure senza alcun sostegno economico, dopo che il governo nell'ultimo decreto di rilancio non ha inserito la categoria tra quelle che potranno beneficiare di aiuti economici. A lanciare il grido di allarme è Roberto Parodi, segretario dei frontalieri Autonomi Intemelii (Fai), che si è già rivolto ai parlamentari locali per chiedere di presentare un emendamento.

"Malgrado la riapertura di numerose attività in Francia e nel Principato di Monaco - afferma Parodi - a causa del distanziamento sociale, tuttavia, soltanto una parte dei lavoratori lasciati a casa è stata ripresa in servizio". Il problema riguarda soprattutto Monaco, dove la cassa integrazione pesa parecchio sulle finanze sule casse del piccolo Principato e si cerca di far rientrare prima quest'ultimi rispetto agli interinali. "Visto che i nostri frontalieri pagano le tasse in Italia è un'ingiustizia enorme - prosegue Parodi -. Perché dare sostegno soltanto agli stagionali italiani?".

L'intervento di Parodi

Varato il decreto rilancio dal consiglio dei ministri e con rammarico noto come, ancora una volta, sono stati esclusi i nostri lavoratori frontalieri.
L'articolo 89 del nuovo decreto definisce la piattaforma dei lavoratori che percepiranno il bonus di 600 euro che andrà a incrementarsi fino a 1000 euro. Avevamo chiesto di integrare i lavoratori frontalieri, senza reddito, all'interno di questa piattaforma. Non si capisce ,esempio, come ci siano il lavoratori stagionali italiani e non gli stessi stagionali frontalieri.

Questa ulteriore discriminazione non è accettabile . Ci avevamo creduto avevamo fornito tutte le informazioni necessarie di questa categoria che da due mesi non percepisce un euro e presumibilmente passeranno ancora mesi prima che potranno rirendere a lavorare. Ci siamo tenuti al di fuori delle diatribe politiche evitando strumentalizzazioni politiche. Una farsa le approvazioni degli ordini del giorno, presentati nel decreto aprile, dove il governo si impegnava a inserire i frontalieri nelle misure di sostegno.

Oggi però non si può stare zitti dietro questa enorme ingiustizia. Ricordo che i lavoratori frontalieri producono il reddito all'estero lo portano in Italia dove ci pagano le tasse. Allora mi chiedo quando si tratta di prendere lo stato è presente ma per una volta che queste persone hanno bisogno li abbandona e li discrimina rapporto agli altri lavoratori. Complici di questo anche i sindacati completamente assenti nelle trattative col governo su questo tema. Presenteremo sicuramente emendamenti in fase di conversione ma questo vuole dire che, se approvati, passeranno ancora due mesi prima che si veda un centesimo. Onestamente sono personalmente disgustato di queste ulteriori sperequazioni.

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