La protesta

Antenna 5G in via Bonmoschetto: la rivolta degli abitanti della zona: "Sospendere subito la pratica"

Il comune ha autorizzato la ditta di telefonia Iliad a installare una rete alta 15 metri nel bel mezzo della via

Antenna 5G in via Bonmoschetto: la rivolta degli abitanti della zona: "Sospendere subito la pratica"
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Riunione sabato pomeriggio nei saloni della Chiesa di San Rocco

Una folta rappresentanza di interessati alla vicenda della stazione radio base di via Bonmoschetto si è riunita Sabato pomeriggio nei saloni della Chiesa di San Rocco, Sanremo. L’affluenza è stata superiore alle attese, tanto che si è dovuto velocemente richiedere l’utilizzo del salone principale e diverse persone sono rimaste in piedi. L’incontro nasce dalla volontà dei partecipanti di fare un primo punto condiviso sulla situazione di grave disagio che si verrà a breve a concretizzare nella zona abitata di Via Bonmoschetto per effetto della installazione di un’antenna  di almeno 15 metri destinata a trasmettere onde elettromagnetiche di frequenza 5G.

I temi trattati nel corso della riunione dai Legali incaricati di verificare i diversi aspetti della vicenda si possono riassumere secondo tre prospettive di indagine:

a)    La prospettiva medica: la trasmissione di onde elettromagnetiche all’interno di zone abitate, specie se “veicolate lateralmente”, come hanno chiarito i Tecnici presenti alla riunione, amplifica i possibili rischi per i danni alla  salute delle persone che in tali zone risiedono, creando inoltre immediati disagi a coloro che utilizzano strumenti elettronici necessari per alleviare determinate patologie;

b)   La prospettiva paesaggistica-ambientale: l’antenna viene ad essere installata a circa metà della salita di Via Bonmoschetto, in una delle poche oasi “verdi” presenti a Sanremo; trattasi di una “macchia mediterranea” di oltre 300.000 metri quadrati, in gran parte incolta, ma proprio per questo preservata,  limitrofa a circa una decina di condominii  e ad oltre un centinaio di unità immobiliari unifamiliari, ed idonea in futuro ad accogliere nuove unità residenziali di volume contenuto (l’ipotesi più accreditata è l’edificazione di villette a schiera), così da rispettare l’ambiente circostante. L’impatto dell’antenna sul paesaggio sarebbe pertanto devastante.

c)    La prospettiva amministrativa: l’intero iter amministrativo è stato concluso in termini estremamente rapidi, senza la dovuta informazione della collettività interessata e senza il preventivo rispetto di un piano comunale di localizzazione dei ricetrasmettitori. E’ peraltro paradossale il fatto che il Comune di Sanremo abbia approvato ora un permesso edilizio per la costruzione di una Stazione Radio Base a favore della società di telefonia Iliad quando da almeno 50 anni i proprietari dei terreni ricadenti nell’area interessata dall’impianto attendono di conoscere il concreto piano di urbanizzazione della zona, che, nelle indicazioni generali,  è destinata appunto ad edilizia contenuta di tipo residenziale ed ai servizi correlati.

Purtroppo ad oggi non è stato ancora possibile ottenere dal Comune gli atti del procedimento autorizzativo dell’impianto di ricetrasmissione, nonostante una richiesta in tal senso sia già stata presentata oltre 20 giorni fa da alcuni residenti interessati. Si è polemizzato sul fatto che i tempi per mettere a disposizione la pratica autorizzativa dell’antenna sembrino essere più lunghi dei tempi impiegati per autorizzare la suddetta antenna. Ma al di là delle polemiche, una cosa è certa: se Iliad prosegue nei lavori di installazione dell’antenna e più il tempo passa, più la situazione si radicalizza, diminuendo l’efficacia degli strumenti di reazione che la legge mette a disposizione degli abitanti della zona.

Di fronte a tale situazione è già stato quindi presentato un ricorso all’Autorità Giudiziaria in sede civile ex art. 700 c.p.c., Ulteriori iniziative verranno a breve intraprese anche presso la Giurisdizione Amministrativa.

A prescindere dalle iniziative nelle sedi giudiziarie, tutti i partecipanti hanno in ogni caso espresso in modo coeso il loro totale dissenso sulla installazione della stazione radio base in oggetto, oltre che sul procedimento autorizzativo adottato dall’Amministrazione del Comune di Sanremo e questo, soprattutto, alla luce dei principi che sottendono la corretta amministrazione pubblica dei quali i rappresentanti della “polis”  eletti si devono fare portatori.  Secondo i partecipanti all’iniziativa, Il Comune non avrebbe dovuto esprimere il proprio consenso ad una costruzione dall’impatto così evidente per una determinata collettività, quale è un’antenna di trasmissione di onde elettromagnetiche, specie della famigerata frequenza 5G, senza prima conoscere i desiderata  della suddetta collettività e senza minimamente pensare all’impatto che tale autorizzazione comporterà in futuro sulle decisioni di riqualificazione urbanistica della zona. Lo sconcerto prima e la frustrazione dopo degli abitanti di Via Bonmoschetto che, a causa dell’incredibile vicenda, si sono sentiti sudditi e non cittadini, hanno lasciato ora il posto ad una ferma volontà di avere precise risposte dall’Amministrazione del Comune di Sanremo,  sperando auspicabilmente che l’autorizzazione concessa sia revocata e frattanto sospesa.

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