Calciatore killer- I retroscena dell'omicidio "La sentivo urlare aiuto"
La sorella era al telefono con la vittima nei drammatici momenti in cui si è consumata l'aggressione. Una testimone "Le è saltato addosso"
Emergono i primi drammatici particolari in merito al brutale femminicidio di martedì sera , a Bologna. Alessandra Matteuzzi, 56 anni è stata massacrata a martellate dall'ex compagno, il calciatore Giovanni Padovani, (27) che ha vestito la maglia dell'Argentina Arma nella stagione 2017-2018. I fatti sono avvenuti sotto casa della vittima, in via Arcoveggio.
La sorella Stefania "La sentivo urlare aiuto"
Una testimone ha riferito a La Repubblica che il giovane -con un passato da fotomodello- era già in "agguato" da diverso tempo sotto alla casa di via Arcoveggio, a Bologna, nella quale abitava la vittima. "Prima era tutto gentile -ha detto la donna- Ho sentito Alessandra gridare 'te ne devi andare da qui' e poi lui l'ha aggredita nel cortile, l'ha fatta cadere e le è saltato sopra".
Il dramma della sorella Stefania, che nel momento dell'aggressione, era al telefono con la vittima. "Ci telefonavamo sempre -racconta- . Ero in linea con lei. Poi l'ho sentita urlare No, Giovanni, No e chiedere aiuto. Sentivo lui urlare molto forte. Allora ho chiamato i Carabinieri e ho detto loro che me l'avrebbe ammazzata".
Il Calciatore killer sospeso dalla squadra
Sabato Scorso, padovani aveva già teso un agguato all'ex fidanzata, abbandonando il ritiro con la squadra in cui milita attualmente (che lo avrebbe sospeso, per questo), la Sancataldese, in Sicilia, per raggiungere Bologna. Il calciatore dilettante non era nuovo ad episodi del genere, appostamenti, telefonate e messaggi continui. Secondo quanto riferisce la sorella della vittima, Stefania Matteuzzi, in un episodio aveva interrotto l'erogazione dell'energia elettrica dal contattore e si era addirittura arrampicato fino al balcone, al secondo piano, di Alessandra.
I retroscena del femminicidio
Lei impiegata nella moda, lui calciatore dilettante in Sicilia: la coppia non si vedeva da parecchio tempo. "Era ossessionato che mia sorella o tradisse- ha dichiarato Stefania a La Repubblica-, ma non era vero". In passato, Alessandra aveva chiamato le forze dell'ordine per alcuni scatti d'ira di padovani, che in un'occasione avrebbe lanciato dei bicchieri a terra. La donna aveva anche sporto denuncia ai carabinieri, lo scorso mese. La pratica era finita nel sistema "Codice Rosso" che prevede l'avvio immediato delle indagini per tutelare le vittime. I Carabinieri avevano interrogato la stessa Matteuzzi e alcuni testimoni. In procura avevano riferito che mancavano delle persone da sentire, ma per il periodo festivo si trovavano in ferie fuori Bologna.
La vittima, nei giorni scorsi, aveva chiamato i militari per informarsi sullo stato di avanzamento delle indagini. Dopo l'ultima imboscata, aveva chiamato anche l'avvocato e il legale le aveva consigliato di integrare la denuncia con l'ultimo episodio, passaggio che la donna avrebbe dovuto completare in questi giorni.