IL PROCESSO PARTE IL 4 APRILE 2023

Commercialista di Sanremo rinviato a giudizio per peculato

Il ragioniere commercialista Mauro Amoretti, 82 anni, è stato rinviato a giudizio, oggi, dal gup Anna Bonsignorio, con l’accusa di peculato

Commercialista di Sanremo rinviato a giudizio per peculato
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Rinviato a giudizio il ragioniere commercialista Mauro Amoretti

Il ragioniere commercialista Mauro Amoretti, 82 anni, di Sanremo, è stato rinviato a giudizio, oggi, dal gup Anna Bonsignorio, con l’accusa di peculato, per essersi trattenuto una somma complessiva di circa 1,3 milioni nell’ambito di incarichi conferitigli dal tribunale di Imperia, come curatore fallimentare e delegato alla vendita in esecuzioni immobiliari. Nel corso dell’udienza ci sono state cinque costituzioni di parte civile su sette aventi diritto.

L’avvocato della difesa Mario Ventimiglia ha contestato la costituzione di due istituti bancari, eccependo il difetto di legittimazione a costituirsi, nonché l’obbligo motivazionale delle ragioni per cui la costituzione deve essere fatta. Alla fine il giudice ha ammesso le cinque parti, fissando la data di inizio del processo al prossimo 4 aprile, davanti al tribunale collegiale. I fatti.

L’indagine, condotta dalla guardia di finanza

e coordinata dal procuratore di Imperia, Alberto Lari, con il sostituto Luca Scorza Azzarà, partì da una segnalazione dello stesso tribunale. Gli inquirenti scoprirono che il professionista, delegato alla vendita giudiziaria di tre beni immobili, nel comune di Sanremo, oggetto di altrettante procedure esecutive, aveva illecitamente trattenuto circa 150mila euro dai proventi della vendita, in un caso anche operando su un conto corrente diverso da quello comunicato al giudice nell’ambito della procedura esecutiva.

Su di lui anche l'accusa di peculato nell’ambito di tre procedure fallimentari

riguardanti altrettante società con sede a Sanremo, per essersi appropriato di fondi aziendali per quasi 550 mila euro, sottraendoli alla “massa attiva” destinata a ristorare i creditori. Le indagini, eseguite anche con accertamenti bancari, consentirono di ricostruire tutti gli episodi distrattivi attuati dal professionista, tra il 2015 e il 2020, mediante prelevamenti di denaro contante dai conti societari ed emissione di bonifici a suo nome. Alla luce dei gravi indizi di colpevolezza e visto che il professionista aveva messo in vendita la propria villa, unico bene di valore nella sua disponibilità, la Procura emise un decreto di sequestro preventivo per equivalente “d’urgenza”, successivamente convalidato da gip.

Fabrizio Tenerelli

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