Concerto della Banda Anfossi di Taggia per i 150 anni dalla nascita di San Luigi Orione
Voce solista Biagio Di Bello. Saranno eseguite musiche di: Tepasso, Donizetti, Brezzo, Bartolucci, Scott, S. Pucci, Pooh. L'ingresso è libero
Il concerto è in programma per domenica 21 maggio
Domenica 21 maggio, alle 16, nel chiostro dell'Opera Don Orione di Sanremo, in via Galilei (civico, 713), la Banda Pasquale Anfossi di Taggia, diretta dal maestro Vitaliano Gallo, eseguirà un concerto. Voce solista Biagio Di Bello. Saranno eseguite musiche di: Tepasso, Donizetti, Brezzo, Bartolucci, Scott, S. Pucci, Pooh. L'ingresso è libero.
San Luigi Orione “sviluppi apostolici”
Dopo la prima guerra mondiale (1914-1918) si moltiplicarono scuole, collegi, colonie agricole, opere caritative e assistenziali. In particolare, Don Orione fece sorgere alla periferia delle grandi città i Piccoli Cottolengo: fu così a Genova e a Milano; fu così a Buenos Aires, a San Paulo del Brasile, a Santiago del Cile. Tali istituzioni, destinate ad accogliere i fratelli più sofferenti e bisognosi, erano da lui intese come «nuovi pulpiti» da cui parlare di Cristo e della Chiesa, «fari di fede e di civiltà».
Lo zelo missionario di Don Orione
che già si era espresso con l'invio in Brasile nel 1913 dei primi suoi religiosi, si estese poi in Argentina e Uruguay (1921), in Palestina (1921), in Polonia (1923), a Rodi (1925), negli Stati Uniti d'America (1934), in Inghilterra (1935), in Albania (1936). Egli stesso, nel 1921-1922 e nel 1934-1937, compì due viaggi missionari nell'America Latina, in Argentina, Brasile, Uruguay, spingendosi fino al Cile.
Godette della stima personale di Pio X
di Benedetto XV, di Pio XI, Pio XII e delle Autorità della Santa Sede che gli affidarono molti delicati incarichi per risolvere problemi e sanare ferite sia all'interno della Chiesa che nei rapporti con il mondo civile. Si prodigò con prudenza e carità nelle questioni del modernismo, nella promozione della Conciliazione tra Stato e Chiesa in Italia, nell'accoglienza e riabilitazione dei sacerdoti «lapsi».
Fu predicatore, confessore e organizzatore instancabile di pellegrinaggi, missioni, processioni, presepi viventi e altre manifestazioni popolari della fede. Grande devoto della Madonna, ne promosse la devozione con ogni mezzo. Con il lavoro manuale dei suoi chierici innalzò i Santuari della Madonna della Guardia a Tortona (1931) e della Madonna di Caravaggio a Fumo (1938).