UDIENZA PRELIMINARE A IMPERIA

Corruzione per l'arruolamento: 5 indagati, nei guai anche due militari

Corruzione per l'arruolamento: 5 indagati, nei guai anche due militari
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La vicenda riguarda due episodi

Si è aperta oggi davanti al gup Anna Bonsignorio, di Imperia, l’udienza preliminare all’inchiesta che vede alla sbarra 5 persone tra cui due militari della Marina Militare e che mira a far luce su due episodi riguardanti l'induzione indebita a dare o promettere utilità (ex concussione) e una presunta corruzione, nell'ambito di altrettante assunzioni.

La prima vicenda risale all'ottobre del 2017

ed ha visto finire nel registro degli indagati, con l'accusa di induzione indebita a dare o promettere utilità: S.M., 29 anni, volontario in ferma prefissata all’epoca in servizio in provincia di Imperia e G.P., 43 anni, all’epoca sottocapo della Marina Militare in servizio a Roma. Secondo l'accusa del pm Salvatore Salemi, i due avrebbero proposto a una giovane militare, in servizio a Imperia, di farle superare il concorso per la ferma prefissata di quattro anni. Il tutto in cambio di una somma di quattromila/seimila euro. La donna, che non accettò e denunciò l'episodio, aveva già superato le fasi selettive e attendeva soltanto la graduatoria finale.

Il secondo caso, quello sulla presunta corruzione, risale al luglio 2018

e oltre ai due militari ha visto finire nei guai anche: D.S., 24 anni, aggiudicatario del concorso di volontario nell’esercito; il padre di quest’ultimo, C.S., di 58 anni e V.M, 58 anni, padre del militare ventinovenne. Secondo l'accusa, i due militari si sarebbero fatti consegnare mille euro  (in due tranche da 500 euro ciascuna) dal padre del futuro aggiudicatario del concorso. A fare da intermediario sarebbe stato il padre del militare ventinovenne, che avrebbe preso il denaro consegnandolo al figlio. Il denaro sarebbe servito, tra l'altro, a correggere il voto dell'esame di terza media del candidato. Per entrambi gli episodi gli inquirenti ritengono che vi sia stato il coinvolgimento anche di un terzo militare non identificato.

Il parere della difesa

Di parere contrario è la difesa. A partire dall’avvocato Michela Scafetta (legale di G.P.), del foro di Roma, secondo la quale i due militari: “Sono altrettante figure che non potevano promettere di far superare un concorso, perché non avevano le capacità, né il ruolo tale da poter intercedere all’interno dell’arruolamento”.

Della stessa opinione è anche l’avvocato Giorgio Carta (legale di S.M), del Foro di Roma: “A mio parere i reati contestati non sono configurabili neanche in astratto, nel caso concreto, per la ragione che il militare svolgeva funzioni del tutto diverse da quelle di gestire concorsi o avere a che fare con l’ufficio concorsi, che non si trovava certamente a Imperia”. L’udienza è stata aggiornata al prossimo 30 novembre.

Fabrizio Tenerelli

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