Cultura

Da Gad Lerner a Veronica Pivetti: un'estate di cultura al Teatro del Casinò

Nel mese di luglio si alterneranno nel nostro teatro alcuni dei protagonisti  del mondo letterario, giornalisti e scrittori  per trascorrere insieme una serata d’estate riflettendo e discutendo

Da Gad Lerner a Veronica Pivetti: un'estate di cultura al Teatro del Casinò
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Il programma dei martedì letterari

A luglio il programma culturale del Casinò propone sei incontri letterari per altrettante  serate  da trascorrere nel Teatro dell’Opera del Casinò.

 

“ Dopo i venti appuntamenti  da febbraio a giugno  e la cerimonia di Premiazione del nostro Premio  con il riconoscimento alla carriera al prof. Francesco Sabatini presentiamo  gli appuntamenti serali con la nostra rassegna culturale. Nel mese di luglio si alterneranno nel nostro teatro alcuni dei protagonisti  del mondo letterario, giornalisti e scrittori  per trascorrere insieme una serata d’estate riflettendo e discutendo. E’  una proposta di intrattenimento che va a unirsi al ricco calendario eventi  che il Casinò e la città tutta offrono.” Sottolinea la dott.sa Barbara Biale, consigliere del Cda del Casinò di Sanremo.

 

Il programma, curato da Marzia Taruffi,  si apre nel Teatro dell’Opera venerdì 1 luglio alle ore  19.00  con Gianmarco Parodi  e  il suo “Non tutti gli alberi” (Piemme) .

È il decimo compleanno di Alice e suo padre ha una sorpresa per lei. Non un regalo da negozio, nulla di costoso o appariscente. Si tratta di uno zaino, logoro e malandato, con un odore tanto simile a quello del suo primo proprietario, inconfondibile per Alice, armadio chiuso e pepe. Per lei quello non è solo un regalo: è una promessa, l'inizio di un'avventura indimenticabile. Infatti, proprio quel giorno suo padre le farà vivere una delle giornate più importanti della sua vita. Da quando era piccolissima tra loro c'è un legame speciale, esclusivo ed escludente anche per sua madre, sempre così rigida e infelice, sempre piena di regole e rinfacci. Forse proprio per questo la partenza improvvisa di lui, diretto in Francia per fare il taglialegna, è una ferita difficile da rimarginare. Le giornate sembrano diventare tutte uguali e l'unico divertimento per lei è un piccolo pezzo di terra nascosto dietro casa, che chiama "ortogiardino", affidatole da papà prima di partire. Un giorno però Alice riceve la più terribile delle notizie. Una notizia che non può e non vuole accettare. È da questo momento che inizia per lei la prima vera avventura. Una fuga da casa sulle tracce di suo padre, dove quello che troverà sarà molto di più di ciò che avrebbe potuto immaginare. Una storia dolcissima e drammatica, che parla di un legame inscindibile che va oltre lo spazio e le stagioni. Una storia di formazione in cui il viaggio reale si moltiplica, diventando una magica iniziazione e una profonda presa di coscienza di una verità più grande. Un passaggio indimenticabile tra il mondo degli uomini e quello degli alberi, che, come dice il padre di Alice, non sono mai solo questo.

 

 Martedì 5 luglio  ore 21.00 nel Teatro dell’Opera  Tea Ranno presenta il suo nuovissimo Gioia Mia (Mondadori ). Partecipa la prof.ssa Stefania Sandra.

In cima a una collina che guarda l’Etna da un lato e il mare dall’altro, sorge una masseria circondata da uno spicchio di paradiso: terrazzamenti carichi di ulivi, fichi e pruni, orti traboccanti di erbe e prati fioriti a perdita d’occhio. Questa tenuta magnifica è frutto del sudore e della tenacia di Luisa Russo, che si è intestardita a trasformare le “quattro pietre perse” che le ha regalato suo marito in un castello. Anzi, in una castidda, perché quella terra è femmina, su questo Luisa non ha dubbi. Femmina e frutto dell’amicizia tra femmine, perché se la Castidda esiste è grazie al successo del ristorante che ha aperto insieme ad Agata, Lisabetta, Violante, Lucietta e le altre amiche sue, conosciuto in tutta la Sicilia per i piatti deliziosi e l’atmosfera amurusa. Tutta questa intraprendenza femminile dà parecchio sui nervi a suo marito Carmine, che la Castidda non può nemmeno sentirla nominare. Gli speculatori edilizi, invece, non riescono a staccarle gli occhi di dosso: il più agguerrito, presidente di una società assai poco limpida, ci vede già un albergo di stralusso, e per aggiudicarsela farebbe letteralmente carte false. Alle sue prepotenze mafiose Luisa resiste per mesi, finché, dopo l’ennesimo colpo basso, qualcosa le si rompe in petto: un sussulto, una vertigine, e in un attimo è a terra, rigida come una pupa di legno.

 

Martedì 12 luglio ore 21.00 nel Teatro dell’Opera  Gad Lerner parla di “Noi  Partigiani.  Memoriale della Resistenza italiana” (Feltrinelli) il volume curato con Laura Gnocchi. Partecipano  il dott.  Gustavo  Ottolenghi e  la prof.ssa Francesca Rota Gentile

Un racconto corale di malinconia ma anche di felicità, che riporta alla luce i valori civili fondamentali che oggi dobbiamo difendere. Un grande romanzo collettivo di formazione di un soggetto fragile e inestimabile: la nostra Costituzione democratica.

«Se di celebrazione si può parlare in questo caso, riguarda l'omaggio dovuto a chi seppe mettersi in gioco non solo per sé, ma per immaginare un futuro diverso per tutti. Consapevole che l'esito di quella scelta era tutt'altro che scontato» - il Manifesto

«Un grande racconto in prima persona della Resistenza» - Vera Bessone, Corriere di Romagna

"Chi è stato partigiano, resta partigiano per sempre."

La Resistenza e la sua memoria sono fatte di azioni e di luoghi divenuti simboli di un'epoca tragica ed eroica della nostra storia. Ma la memoria svanisce e gli errori della storia possono ripetersi. Quella dell'Anpi, di Gad Lerner e Laura Gnocchi è una corsa contro il tempo per dare voce a donne e uomini che nel 1943 erano giovanissimi, adolescenti o persino bambini. Cosa passava per la testa di quelle ragazze e di quei ragazzi quando furono chiamati a una scelta estrema, rischiosa e difficile come quella di conquistare anche con le armi una libertà che molti di loro non avevano mai conosciuto? C'è il ragazzo veneziano di buona famiglia che lascia il suo liceo un anno prima della maturità per andare in montagna in Friuli, senza avvertire i genitori, c'è la quattordicenne sfollata in un casolare sull'Appennino che si mette quasi per caso a fare la staffetta su e giù per i boschi, il suo coetaneo figlio di un antifascista perseguitato che si separa dalla madre vedova e prende dimestichezza nell'uso delle armi, trasformandosi da apprendista di fabbrica in combattente. Un grande romanzo collettivo di formazione di un soggetto fragile e inestimabile: la nostra Costituzione democratica. Ricordi personali, episodi drammatici, dinamiche familiari, rievocazioni di figure ingiustamente dimenticate, ma anche riflessioni sul cammino incompiuto dopo la Liberazione si intrecciano in un racconto corale di malinconia ma anche di felicità, che riporta alla luce i valori civili fondamentali che oggi dobbiamo difendere.

 

Martedì 19 luglio ore 21.00 Veronica Pivetti illustrerà  Tequila bang bang (Mondadori)

Tre donne. La protagonista, il suo ex marito, sua madre. L'ingenua, il bello e la perfida. La madre, algida e chicchissima donna d'affari, traffica coi narcos messicani, finché l'ignara figlia Jole, ex ballerina del Crazy Horse, mentre mamma è in Messico, trova un cadavere senza testa nel suo appartamento e l'ex marito – ora felicemente Corinna – l'aiuta a sbarazzarsene, ma così facendo finiscono tutt'e due nelle grinfie dei criminali, che le rapiscono e le portano a Mexico City, dal boss dei boss Xavier, detto "la Tumba", amante segreto dell'anziana madre. Da quel momento piovono pallottole, coltellate, fucilate, esplodono esplosivi, crollano capannoni pieni di droga, e la droga sparisce e tutti muoiono come mosche. E in questo putiferio le nostre eroine riescono a scappare, sempre più lacere e sanguinanti nei loro abiti griffati e Louboutin tacco 13, per finire fra le fauci vendicative della più feroce banda criminale del pianeta. Il libro gronda sangue, massacri, cervelli spappolati, occhi infilzati col tacco 13, esplosioni, ammazzamenti, trappole mortali, cimici fritte da sgranocchiare come chips, sigari ripieni di droga, killer muti, centenari carogne, ottantenni sexyssime, traditori maldestri, in un crescendo splatter da far invidia a Tarantino. Eppure, tutto questo ha un effetto inaspettato: mette di buon umore. E ci fa dimenticare, per 420 pagine, i nostri guai. Buon divertimento.

 

Martedì 26 luglio ore 21.00    Gianluigi Nuzzi  presenta :” I predatori (tra noi). Soldi, droga, stupri: la deriva barbarica degli italiani ( Rizzoli) .

I Predatori.

Un imprenditore multimilionario, con il tocco di re Mida quando si tratta di portare al successo innovative startup digitali, viene arrestato per reati che vanno dalla violenza sessuale al sequestro di persona, dalle lesioni allo spaccio di droga, compiuti in un attico nel centro di Milano o in una villa di Ibiza, teatro di feste sfrenate a cui partecipavano vip dello spettacolo, professionisti affermati, celebrità assortite e modelle giovanissime. Con il pretesto di un colloquio di lavoro, il proprietario di un’industria farmaceutica narcotizza una giovane conoscente e abusa di lei; dopo la denuncia della ragazza, altre si rendono conto di aver subito lo stesso trattamento. Un agente immobiliare versa benzodiazepine negli spritz di una coppia interessata all’acquisto di un box, e approfitta dello stato di semincoscienza della donna per sottoporla a giochi perversi, già sperimentati negli anni su altre vittime. Ragazzi appena maggiorenni usano alcolici e tranquillanti per stordire le amiche nei locali e costringerle ad atti sessuali di gruppo. I predatori sono tra noi, come dimostrano gli episodi di cronaca nera che negli ultimi mesi hanno occupato le prime pagine dei giornali e che Gianluigi Nuzzi racconta in presa diretta nel suo nuovo, dirompente reportage, ricco di dettagli sconvolgenti ricavati da atti giudiziari inediti e da interviste esclusive con i protagonisti. La brutale oggettività dei verbali delle inchieste mostra un mondo in cui l’uso sfrenato di stupefacenti e medicinali – dalla cocaina all’ecstasy, dalla ketamina alle benzodiazepine alla cosiddetta “droga dello stupro” – crea una dimensione parallela popolata di allucinazioni, il sesso estremo diventa dipendenza e la tragedia è in agguato: il suicidio di una ragazza che si butta dall’ottavo piano dicendo “Non voglio questa vita”, i traumi che segnano per anni la vita di una persona e di una famiglia. “Queste pagine“ scrive Nuzzi “servono a guardare in faccia una realtà che accade di continuo, sempre più vicino, che si infiltra nella normale quotidianità di tutti noi, e con cui dobbiamo imparare a fare i conti”: se vogliamo difendere noi stessi e le persone che amiamo.

 

Venerdì 29 luglio ore 21.00 Gennaro Sangiuliano :”Dalla guerra fredda di Reagan alla nuova guerra fredda di Putin,” analisi geopolitica del Direttore del Tg2 che ha firmato, tra gli altri  i saggi :Putin Vita di uno zar e Reagan il presidente che cambiò la politica italiana.

 

 

 

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