Concerto con il Quartetto di Violini “Note Libere” formato dai giovanissimi Umberto Bianchi, Giovanni Norberti, Giuseppe Norberti, (violini), Giuseppe Bianchi (viola).
Concerto al Monumentale
Domani (sabato 23 agosto) è in programma, alle 12, al Cimitero Monumentale della Foce, un suggestivo concerto con il Quartetto di Violini “Note Libere” formato dai giovanissimi Umberto Bianchi, Giovanni Norberti, Giuseppe Norberti, (violini), Giuseppe Bianchi (viola).
Il Quartetto si è costituito molto di recente per sviluppare un percorso artistico meno convenzionale e più dinamico nel corso di studi musicali di questi 4 giovani artisti.
I violini Umberto Bianchi, Giovanni Norberti, Giuseppe Norberti e la viola Giuseppe Bianchi sono allievi del prof. Fabrizio Ragazzi della scuola di musica “Città di Sanremo”; Umberto Bianchi e Giuseppe Bianchi, inoltre, sono allievi di pianoforte della prof.ssa Cristina Orvieto nella stessa scuola.
I componenti del Quartetto hanno tutti al loro attivo primi premi in prestigiosi concorsi nazionali e internazionali.
Attualmente il loro repertorio spazia da “Le Quattro Stagioni” di Vivaldi a quello ottocentesco, dal salottiero del Novecento alla musica leggera di ultima generazione.
Il concerto è a ingresso gratuito sino ad esaurimento posti.
Programma
- Vivaldi dall’”Estro Armonico” Concerto in La min. op. 3 n. 8 per due violini
- S. Bach Concerto in Re min. Per due violini – Allegro
- Pachebel/A-Hsiang Canone in Re
- Gilbert Zuppa di Musica Classica
- de Falla dalla “Vida Breve” Danza Spagnola n. 1
Coldplay Viva la Vida
- Piazzolla Libertango
Note di Sala
Il Concerto per 2 violini in La minore, op. 3 n. 8 di Antonio Vivaldi è parte della raccolta “L’estro armonico” ed è un’opera celebre per la sua bellezza melodica e la sua struttura contrappuntistica. “L’estro armonico” è una collezione di dodici concerti per orchestra d’archi, pubblicata nel 1711, che contribuì notevolmente alla fama di Vivaldi in tutta Europa.
Questa raccolta, pubblicata ad Amsterdam, è composta da dodici concerti, di cui quattro per violino solista, quattro per due violini solisti (alcuni con violoncello) e quattro per quattro violini solisti (alcuni con violoncello).
Il concerto per due violini in La minore numero 8 della raccolta, per due violini, è uno dei più eseguiti e amati. Presenta un dialogo vivace e armonioso tra i due strumenti solisti, con un’alternanza di parti virtuose e cantabili.
Il Concerto per 2 violini, archi e basso continuo in re minore (BWV1043) di J. S: Bach è una delle composizioni più famose di Johann Sebastian Bach ed è considerato uno dei migliori lavori del tardo barocco. Il concerto, insieme ai due concerti per violino sopravvissuti ad oggi, sono stati certamente eseguiti nell’attività concertistica diretta da Bach a Lipsia e collegata al Collegium Musicum.
Il concerto è caratterizzato dal sottile ma espressivo dialogo tra i due violini lungo tutta la durata del pezzo. Bach impiega l’imitazione propria del fugato e fa ampio uso di una scrittura contrappuntistica.
Il Canone in Re maggiore di Johann Pachelbel, noto anche come Canone e Giga in Re maggiore, è un’opera barocca per tre violini e basso continuo, composta intorno al 1680. Si distingue per la sua struttura a canone, dove tre violini eseguono la stessa melodia in successione, mentre il basso continuo ripete un’ostinata sequenza di otto note. Sebbene il brano includa anche una giga, è il canone ad aver ottenuto fama mondiale. Nonostante la sua composizione risalga al XVII secolo, il Canone ha conosciuto una grande popolarità solo nel XX secolo, grazie soprattutto alla sua diffusione attraverso registrazioni e arrangiamenti. La melodia semplice e riconoscibile, unita alla struttura armonica, lo hanno reso un brano amato e utilizzato in vari contesti, dalla musica classica alla musica pop, dai matrimoni alle colonne sonore.
La Zuppa di Musica Classica di Sofi Gilbert non è altro che un simpatico collage di melodie classiche più o meno famose di autori più o meno noti che sono state mescolate in una zuppa musicale dal carattere comico. Un simpatico momento di divertimento e buonumore.
La Danza Spagnola n. 1 dalla “Vida Breve” di Manuel de Falla fa parte di un’opera lirica in due atti e quattro scene, ambientata a Granada. La trama ruota attorno alla storia d’amore tra Salud, una giovane gitana, e Paco, un giovane di buona famiglia. La Danza Spagnola n. 1 è una delle danze che fanno parte della colonna sonora dell’opera, e rappresenta l’amore passionale e la sofferenza di Salud. In questa versione Strumentale trascritta, per la parte del primo violino dal grande virtuoso Fritz Kreisler siamo di fronte ad una delle pagine del grande repertorio violinistico inteso come acrobatico e lirico allo stesso momento.
“Viva la Vida” è una canzone dei Coldplay, pubblicata nel 2008 come singolo dall’album omonimo, “Viva la Vida or Death and All His Friends”. Il titolo, che in spagnolo significa “Lunga vita” o “Vivi la vita”, è stato ispirato da un’opera della pittrice messicana Frida Kahlo. La canzone narra la storia di un re decaduto, riflettendo su potere, guerra e il passare del tempo. La canzone, pur avendo un titolo che evoca gioia di vivere, racconta la storia di un re spodestato, riflettendo su temi come il potere, la caduta e la nostalgia per il passato. Il singolo e l’album riscossero un grande successo, raggiungendo la vetta delle classifiche e vincendo numerosi premi, tra cui il Grammy Award per la Canzone dell’Anno e il Miglior Album Rock.
“Libertango” è una delle composizioni più celebri di Astor Piazzolla, un brano che segna la svolta del compositore verso il tango nuevo, una fusione di tango, jazz e musica classica. Il brano nacque durante un periodo di esilio e frustrazione di Piazzolla in Italia, dopo un infarto e la sua partenza da Buenos Aires nel 1973. Il titolo, “Libertango”, è una fusione delle parole “libertà” e “tango”, simboleggiando l’emancipazione di Piazzolla dal tango tradizionale e la sua ricerca di nuove sonorità. Il brano riscosse un immediato successo internazionale, diventando uno dei brani più eseguiti e riconosciuti di Piazzolla. “Libertango” è considerato un classico del tango moderno e un esempio emblematico del tango nuevo, influenzando generazioni di musicisti.