Huffington Post nel mirino

"E' più pericoloso scrivere della Liguria che dei Casamonica"

Giornalista nell'occhio del ciclone dopo un articolo "pesante" sulla Liguria risponde alle critiche e agli insulti.

"E' più pericoloso scrivere della Liguria che dei Casamonica"
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Ancora bufera su Manuel Peruzzo, giornalista de L'Huffington Post Italia, che nei giorni scorsi aveva scatenato un vespaio scrivendo della Liguria "decrepita, sfondata da bare e fango".

 

Manuel Peruzzo "E' più pericoloso scrivere della Liguria che dei Casamonica"

Il giornalista ha risposto alle dure critiche e ai veri e propri insulti che gli sono piovuti addosso in seguito alla pubblicazione del pezzo con un secondo articolo che chiosa con la battuta "E' più pericoloso scrivere della Liguria che dei Casamonica". Il giornalista racconta che, nell'ordine, è stato definito "frocio, pelato, cesso e che meriterebbe di morire perché non ha rispetto dei morti". Difendendosi dalle accuse che lo vorrebbero denigratore della tragedia di Ponte Morandi (43 vittime) e del tragico crollo a Camogli che ha sparso decine di bare in mare.  Chiude con una promessa, che non chiederà mai scusa perché "ci ha lavorato troppo".

 

Casus belli lo spot con Elisabetta Canalis

La regione era finita nel mirino di Peruzzo in seguito allo spot, in onda su RaiUno durante il 72esimo Festival della Canzone Italiana , che vedeva impegnata nella promozione della Liguria Elisabetta Canalis. In particolare il cachet della soubrette, 100mila euro - per alcuni secondi di comparsa ( ne ha parlato anche il consigliere Ferruccio Sansa). La Liguria veniva definita, nel pezzo, decrepita, sfondata da bare e fango, un luogo abitato da zombie e che preferisce non vedere, coprendo i finestrini con i cartoni della pizza, quando l'attraversa in auto. E poi affermazioni sulla permalosità dei liguri e la frase più offensiva alle loro orecchie "Crolla tutto in Liguria, cadaveri, argini e ponti".

 

"Torta di riso finita" e la lettera a Toti

Sulla questione era intervenuto anche l'assessore al Turismo di Regione Liguria, Gianni Berrino, che in un'intervista rilasciata a Telenord stigmatizzava la carica eccessiva - seppur con intento comico - elle frasi presentate nell'articolo di Peruzzo. "Dalla provocazione all'offesa la differenza c'è e molta". Insomma, l'assessore non ha nessun problema con i comici che si burlano della Liguria e dei Liguri - celebre il tormentone "Torta di riso è finita", ma non accetta che un intero territorio e i suoi abitanti siano denigrati deliberatamente. Sulla questione è intervenuto anche il consigliere di Camogli (il paese dove le bare sono finite in mare) Claudio Pompei, che ha scritto direttamente a Toti.

"Trovo terribile l'articolo sulla Liguria dell'Huffington Post, che, superando, per me, ogni limite di ironia e critica, non giustificato dal legittimo e inviolabile diritto alla libera espressione , dipinge la nostra stupenda terra e noi liguri in modo turpe, pessimo e distante anni luce dalla verità. Ho ritenuto utile chiedere al sindaco Olivari di prendere posizione, perché non lo ha ancora fatto".

 

 

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