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Fognini non ci sta e fa ricorso contro l'espulsione a Barcellona

Il campione sostiene che il report del supervisor è incompleto e scorretto. Ora si punta a ridurre la sanzione pecuniaria

Fognini non ci sta e fa ricorso contro l'espulsione a Barcellona
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Il campione di tennis di Arma di Taggia, Fabio Fognini, ha deciso di impugnare la decisione del supervisore del torneo e fare ricorso contro l'espulsione per "verbal abuse" che gli è costata l'abbandono del torneo ATP 500 di Barcellona al secondo turno e una copiosa sanzione pecuniaria il cui reale valore non è stato reso noto.

 

 

Fognini espulso a Barcellona, annuncia il ricorso su Instagram

 

Il tennista, squalificato nel match contro il padrone di casa Zapata (mentre era sotto di un set e combatteva sul 4-4 nel secondo), ha annunciato dal suo profilo Instagram, con un'accurata story, che farà ricorso contro la decisione del supervisore. Se non altro per ridurre la sanzione che gli è stata imposta.

 

Fabio Fognini ha spiegato nella story che non avrebbe insultato nessuno, che come a tutti, anche a lui, quando è "incazzato" partono le parolacce, che un giudice di linea ha captato come indirizzate a lui dopo che aveva annullato l'ultimo punto del tennista per fallo di piede. Il campione sostiene che nell'episodio sono stati lesi i suoi diritti, che avrebbero potuto affibiargli un penalty point (come, ammette lo stesso Fognini, è capitato altre volte). "Ho fatto di peggio nella mia carriera - chiude - e non sono mai stato squalificato".

 

L'allenatore corre in difesa dell'azzurro

Corrado Barazzutti, ex tennista ed ex allenatore del campione di Arma di Taggia ha preso le difese di Fognini, affermando all'Adn Kronos che Fabio stesse insultando sé stesso perché stava giocando male. L'ex allenatore di Coppa Davis afferma di aver sentito Fognini e di credere alle sue parole: per tutti i difetti che possa avere, è un ragazzo sincero. I comportamenti spesso controversi di Fognini, in passato protagonista di episodi non precisamente edificanti, ha creato una sorta di nomea intorno al tennista, che Barazzutti crede all'origine del particolare interesse dell'ATP nei confronti del campione. Insomma, sarebbe "un sorvegliato speciale" per i vertici del torneo.

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