Lento declino del porto commerciale

"Giù le mani dal porto commerciale" protesta davanti al Comune a Imperia

Protesta dei portuali in vista del Consiglio Comunale di questa sera

"Giù le mani dal porto commerciale" protesta davanti al Comune a Imperia
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"Giù le mani dal porto commerciale" con questo slogan i portuali sono scesi in piazza per far sentire la loro voce.

Protesta dei portuali in vista del Consiglio Comunale di questa sera

Protesta a Imperia davanti al Comune dei portuali in vista della discussione che ci sarà in merito durante il Consiglio Comunale.

"Giù le mani dal porto commerciale" con questo slogan i portuali sono scesi in piazza per far sentire la loro voce.

"Questa sera l'Amministrazione comunale vuole fare passare in consiglio la proposta di variante al Piano Regolatore che interessa direttamente il porto commerciale di Oneglia e che cancellerebbe l'attività principale che si svolge in banchina. La maggioranza vuole togliere, distruggere tutte le strutture fisse dal porto. Le strutture fisse che si vogliono abbattere sono nello specifico: la pesa pubblica doganale (l'unico luogo di pesa ufficiale a Imperia) gestita dai pescatori iscritti all'albo e che fanno parte della CP Maresca , la palazzina dove ha sede la Compagnia Portuale e soprattutto si vogliono abbattere i silos di deposito del cemento. Il cemento è la merce che permette al porto commerciale di sopravvivere. Il cemento arriva con la nave dalla Francia (l'anno scorso sono arrivate più di 30 navi con un carico di 46mila tonnellate). Impedire lo stoccaggio del cemento equivale quindi a bloccare l'attività commerciale - ha detto Giovanni Zecchini leggendo un comunicato e poi ha proseguito - Una storia che va avanti da molti anni. Fino agli anni '90 il porto di Oneglia era parte integrante del sistema portuale regionale  con traffici di olio, grano per il pastificio Agnesi ,cemento e merci varie con un volume annuo di circa 170mila tonnellate.

Nel 1995 il declassamento da porto regionale a comunale  con la Regione che ha delegato il Comune di gestire il porto. Sono passati 30 anni e e il comune non ha fatto niente. Con la chiusura dell'Agnesi  nel 2014 e la demolizione dei silos oleari il traffico merci ha iniziato un inesorabile declino. La gestione del porto da parte del comune è stata miope. Tutte le amministrazioni hanno puntato solo sul turismo e mega yacht e hanno via via depotenziato il valore commerciale del porto. Con il tempo c'è stata una vera e propria agonia, con la riduzione delle banchine operative e con la progressiva trasformazione delle ex aree industriali in spazi per eventi .

Noi lavoratori ci opporremo con tutte le forze a questo delitto. I portuali sono ormai da anni in agitazione ma vogliamo che sia chiara una cosa. La nostra lotta non è finalizzata al mantenimento di pochi posti di lavoro. La richiesta è quella di rientrare sotto l'Autorità portuale del Mar Ligure Occidentale, insieme a Savona, Genova e Vado"

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