Coronavirus

Il pianto dei tassisti senza mascherine raccolto da Tommasini

Le preoccupazioni del consigliere comunale di minoranza per una categoria a rischio

Il pianto dei tassisti senza mascherine raccolto da Tommasini
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Le preoccupazioni del consigliere comunale di minoranza per una categoria a rischio

Il pianto dei tassisti senza mascherine

L’emergenza che stiamo vivendo sta mettendo a dura prova tutto l‘apparato produttivo, forti restrizioni agli spostamenti, limitazioni alle attività ludiche e sportive. Tra le innumerevoli realtà che soffrono emerge quella dei tassisti. Una categoria, che sentendo tanti di loro a Sanremo, si sente abbandonata a sé stessa. Corse ridotte di oltre il 50% e mancanza di tutele. Questo penso valga per tutta la categoria a livello nazionale.

Alcuni mi chiedono fermandomi in amicizia: le mascherine sono introvabili, ma soprattutto come facciamo a mantenere la distanza di un metro dai clienti, dentro il taxi? Il taxi non ha un divisorio e mi dicono che è facile caricare clienti che devono andare al pronto soccorso. Inoltre pare sia arrivata una comunicazione nazionale dove ammetterebbero appunto il divisorio ma a carico e scelta del tassista! inoltre le autorità sanitarie impongono pulizie e igienizzazioni tra cliente e cliente che praticamente prendono più tempo della somma delle singole corse! Ore per caricare un cliente.

Loro sono anche un presidio sul territorio, sopratutto di notte, e meriterebbero una maggiore tutela. Nulla togliendo a tutti coloro che soffrono e lavorano in questo momento.

Nel ringraziare ancora tutti coloro che lavorano (anche a titolo di volontariato) per la nostra salute, volevo condividere questa riflessione in merito a questa categoria ed esprimere la nostra vicinanza.

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