In Liguria altri 248 profughi ucraini
L'Istituto pediatrico Giannina Gaslini ha preso in carico i primi due bimbi arrivati dall'Ucraina.
Continua l'afflusso di profughi in fuga dai carrarmati russi
In Liguria accolti altri 248 profughi
“Sono 248 i profughi che oggi sono stati presi in carico dalle Asl e nelle strutture di accoglienza della Liguria (1.789 in totale). Dopo l’Info Point di Genova Brignole domani mattina apriranno il punto di prima assistenza a Savona e a La Spezia, dove è presente un camper temporaneo che verrà sostituito con un’analoga struttura, ed entro fine settimana aprirà anche Imperia. Qui, oltre alla possibilità di effettuare il tampone, saranno fornite informazioni utili e servizi di prima accoglienza tra cui l’iscrizione al regime sanitario di “straniero temporaneamente presente”, il rilascio del codice “STP” e le informazioni sulle opportunità di accoglienza temporanea. Un servizio particolarmente utile per gli ucraini che arrivano in Liguria da soli e non attraverso le onlus, che stanno facendo un importante lavoro di coordinamento. Le nostre aziende sanitarie stanno funzionando e già molti cittadini ucraini hanno usufruito del servizio dei tamponi per poter risiedere nel nostro paese, in alcuni casi hanno ricevuto le profilassi sanitarie e stiamo sensibilizzando i profughi per aderire alla vaccinazione”.
Così il presidente della Regione Giovanni Toti in merito all’arrivo in Liguria dei profughi ucraini nella giornata di oggi.
“La macchina dell’assistenza e dell’accoglienza di Regione Liguria è in moto da giorni – ha aggiunto il presidente Toti -. Abbiamo aperto ieri i due ex Covid Hotel che possono ospitare i cittadini ucraini nel breve periodo in attesa che il sistema di accoglienza delle Prefetture entri a regime con il “Cass”, che prevede non solo la disponibilità di un alloggio ma anche una serie di servizi come il mantenimento e il pocket money per i piccoli acquisti”.
Gli alloggi di ARTE
Ammontano a 132 gli alloggi di proprietà di Arte che saranno messi a disposizione da Regione Liguria per i profughi in fuga dalla guerra in Ucraina. Sul totale degli alloggi, 70 sono a Genova, 14 a Savona, 33 a Imperia e 15 alla Spezia. Si tratta di appartamenti ERS, prevalentemente di edilizia residenziale sociale e quindi non previsti all’interno di graduatorie. Gli alloggi sono in parte completamente arredati e in parte liberi, individuati dalle rispettive aziende territoriali regionali per l’edilizia che potranno quindi essere utilizzati sulla base delle esigenze segnalate dalle rispettive Prefetture. I numeri sono emersi nel corso di un incontro che si è svolto questa mattina in Regione alla presenza dell’assessore all’Edilizia Marco Scajola, dei quattro prefetti liguri e degli amministratori delle ARTE.
“Stiamo vivendo un dramma epocale che coinvolge migliaia di persone prevalentemente donne, bambini e anziani in fuga dalla guerra, è doveroso da parte di Regione Liguria mettersi a disposizione delle Istituzioni per dare un nostro contributo all’accoglienza e alla sistemazione dei profughi – spiegano il presidente di Regione Liguria Giovanni Toti e l’assessore all’Edilizia Marco Scajola –. Abbiamo individuato questi alloggi insieme alle nostre aziende territoriali per l’Edilizia che possono essere immediatamente utilizzabili. 34 sono gli alloggi disponibili già arredati, 46 disponibili e in fase di arredo, e 52 che possono essere disponibili tra una ventina di giorni. Gli appartamenti in questione sono distribuiti su tutto il territorio regionale”.
Due bimbi curati al Gaslini
Intanto l’equipe medico infermieristica dell’Ospedale Gaslini, con a capo il dottor Andrea Moscatelli, Direttore del Dipartimento di Emergenza e della Terapia Intensiva Neonatale e Pediatrica, è arrivata in Polonia, a Rzeszów, a circa 70 chilometri dal confine, per prendersi cura dei bambini oncologici, o affetti da patologie gravi che, scampati alla guerra, non possono più essere curati in Ucraina e, dove sussistono le condizioni, alcuni di questi saranno trasferiti all’ospedale pediatrico genovese e in altri ospedali italiani. Questo grazie ad un’operazione congiunta Regione Liguria-Protezione Civile-Ospedale Gaslini e Croce Rossa italiana e con il supporto dei colleghi della Regione Lombardia, che ha avviato la missione mettendo a disposizione mezzi, logistica e professionisti e con la ONLUS Soleterre che da anni si occupa di pazienti oncologici in Ucraina: “Stiamo curando due bambini che domani dovrebbero essere trasferiti in Italia con un volo sanitario – ha spiegato il dottor Andrea Moscatelli -. Ci stiamo occupando di bambini oncologici ma anche di quelli che non possono essere trasportati con mezzi convenzionali, quindi con il treno o via terra: bambini con malattie importanti. Il grosso problema è logistico perché non abbiamo mai separato i nuclei familiari, per cui il trasferimento riguarda tutta la famiglia”.
La profilassi sanitaria
Qui di seguito, gli adempimenti sanitari ed attinenti alla regolarizzazione della presenza sul territorio italiano per i cittadini ucraini:
- fino al 31 marzo 2022, entro 48 h dall’ingresso nel territorio nazionale deve essere effettuato, tramite tampone, un test molecolare o antigenico per SARS - CoV-2;
- nei cinque giorni successivi deve essere osservato il regime di autosorveglianza con obbligo di indossare la mascherina FFP2;
- sarà garantita la somministrazione dei vaccini anti-Covid 19 e di altre tipologie di vaccini;
- i cittadini ucraini in possesso di passaporto biometrico sono esentati dal visto di ingresso e possono permanere sino a 90 giorni dal momento dell’ingresso nell’area Schengen;
- entro tale periodo i predetti cittadini dovranno presentarsi presso la Questura-Ufficio Immigrazione per ricevere tutte le informazioni necessarie anche per la richiesta di permesso di soggiorno. Sul sito della Questura di Genova (https://questure.poliziadistato.it/Genova) sono reperibili le modalità per prenotare un appuntamento dedicato.