Ventimiglia

Interrogazione parlamentare per la chiusura del Campo Roja

Situazione indegna di un paese civile"

Interrogazione parlamentare per la chiusura del Campo Roja
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Il segretario nazionale di Sinistra Italiana Nicola Fratoianni ha presentato una interrogazione Parlamentare al Ministro dell’Interno per denunciare la situazione venutasi a creare a seguito della chiusura del centro di accoglienza al Campo Roja a Ventimiglia per i migranti in transito.

 

Interrogazione parlamentare per la chiusura del Campo Roja

Lo ha fatto raccogliendo le denunce e gli appelli delle associazioni che da mesi sono impegnate nelle attività di solidarietà per i migranti presenti nella zona di frontiera rimasti privi di alcuna struttura pubblica di assistenza.
Associazioni che da mesi sono impegnate - precisa - in una attività di assistenza e che, come per il salvataggio in mare delle ONG, sopperiscono all’assenza di un intervento da parte delle autorità pubbliche per almeno alleviare la condizione disperata di centinaia di migranti bisognosi di cibo, vestiario e costretti a cercare ripari di fortuna anche in pieno inverno.

 

Centinaia di persone all'adiaccio

Da agosto 2020, racconta Sinistra Italiana, centinaia di persone, tra cui molte donne e minori, a causa della chiusura del centro al Campo Roja e in assenza quindi di un luogo che potesse accoglierli, sono state costrette a sopravvivere in condizioni di estremo rischio e degrado, situazione resa ancora più grave e pericolosa per l’emergenza covid.

 

"Ricerca del facile consenso"

"Di fronte a tale vergognosa situazione - affondano i parlamentari - gli amministratori locali di centro destra, mossi al solito dalla ricerca di facile consenso, hanno solo saputo dichiararsi contrari alla riapertura di un centro di assistenza a Ventimiglia proponendo l’insensata idea di aprirne uno in un comune lontano dal confine, come se i migranti che cercano di passare in Francia possano essere tenuti lontano dal luogo che tentano di raggiungere".

 

"Situazione indegna di un paese civile"

"Di questa situazione - continuano - hanno finito per pagarne il prezzo i migranti che hanno dovuto aggiungere a quelle già vissute ulteriori difficoltà e sofferenze al loro disperato cammino verso la propria meta finale, ma anche la città di Ventimiglia che è diventata nuovamente teatro di una brutta pagina per responsabilità di istituzioni incapaci di farsi carico di iniziative utili a porre fine ad una condizione che non è degna di un paese che voglia definirsi civile"

 

Il testo dell'interrogazione

Giovedì 8 aprile 2021, seduta n. 482

FRATOIANNI NICOLA. — Al Ministro dell'interno. — Per sapere – premesso che:

a partire dal 31 luglio 2020, giorno in cui sono cessate le attività del centro d'accoglienza per migranti in transito «Campo Roja» a Ventimiglia (Imperia), non è più esistito un dispositivo d'accoglienza istituzionale dedicato ai rifugiati che giungono in quel territorio con l'obiettivo di raggiungere altri Paesi europei;
in questi mesi i flussi migratori in arrivo alla frontiera franco-italiana si sono mantenuti su livelli di assoluta rilevanza: dal 1° gennaio 2020 al 25 settembre 2020, secondo i dati del Ministero dell'interno, 12.045 persone straniere sono state respinte dalla Francia alla frontiera di Ventimiglia;
all'interno di questi flussi sono stati e continuano ad essere presenti decine di nuclei familiari, minori soli non accompagnati, donne potenziali vittime di tratta, uomini con forti vulnerabilità di natura psicofisica e psichiatrica, persone di cui dovrebbe essere accertato il diritto alla protezione umanitaria e il cui unico sostegno sociale e materiale è stato demandato alle organizzazioni e associazioni di volontariato presenti sul territorio ventimigliese, venendo però a mancare una vera e propria presa in carico di tali situazioni vulnerabili da parte delle istituzioni;
il protrarsi di tale stato di cose ha causato un tragico peggioramento delle condizioni di vita della popolazione migrante e una crescente preoccupazione in quella residente, non solo in termini di ordine e sicurezza pubblica, ma anche in considerazione del protrarsi dell'emergenza sanitaria Covid-19 ancora in corso e dell'impossibilità materiale di un efficace screening sanitario sulla popolazione straniera in arrivo a Ventimiglia;
a parere dell'interrogante assicurare un'adeguata ospitalità ai migranti in transito, individuando una struttura nel territorio di Ventimiglia idonea ad ospitarli, migliorerebbe le loro condizioni di vita visto che, ad oggi, sono costretti a vivere senza alcun riparo e in condizioni non dignitose e si ridurrebbe la percezione di insicurezza dei cittadini residenti, e considerato anche che il sindaco della città, sottraendosi, secondo l'interrogante, alle sue responsabilità e alle funzioni previste dalle normative in materia di salute pubblica, sembra limitare la sua attività e i suoi interventi a manifestare la sua contrarietà all'apertura di un centro di accoglienza nel Comune di Ventimiglia –:
se il Ministro interrogato, alla luce di quanto esposto in premessa, non intenda adottare iniziative per quanto di competenza, affinché, nel più breve tempo possibile, si possa giungere all'apertura di un nuovo centro d'accoglienza e nel frattempo quali soluzioni temporanee intenda individuare, al fine di assicurare ai migranti in arrivo la giusta assistenza sul territorio di Ventimiglia, luogo in cui sono maggiormente concentrati i valichi di frontiera e il posto di polizia di frontiera, dove i migranti vengono riammessi dalla Francia, rimediando così alle tante situazioni di disagio e sofferenza create a seguito della chiusura del centro d'accoglienza per migranti in transito «Campo Roja».

 

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