L'analisi del voto alle regionali del governatore della Liguria Toti. Video
L'analisi del voto di Toti: "un brutto governo di sinistra in Calabria, ha giustamente pagato un prezzo e gli elettori hanno deciso di cambiare"

Analisi del voto
"Uno a uno, palla al centro, si potrebbe dire. L'analisi è abbastanza semplice: un brutto governo di sinistra in Calabria, ha giustamente pagato un prezzo e gli elettori hanno deciso di cambiare. In Emilia Romagna con la candidatura di Stefano Bonnacini, il governatore evidentemente apprezzato dai cittadini, la somma dei voti della sua lista civica e del voto disgiunto ha fatto la differenza e significa che gli elettori hanno voglia di scegliere e sono tornati a partecipare, i numeri dell'affluenza dicono anche questo". Lo ha dichiarato il governatore della Liguria, Giovanni Toti, stamani, a Ventimiglia, a margine della visita al costruendo porto turistico, che precede un incontro con l'amministrazione comunale.
Se l'uomo morde il cane...
"La notizia, insegnano, è quando l'uomo morde il cane e non quando il cane morde l'uomo - ha aggiunto - e che il Partito Democratico e la Sinistra vincano in Emilia, mi sembra tutto sommato un dato che sta nelle cose, semmai la vera vittoria del centrodestra è di essere stati in partita fino all'ultimo e, per la prima volta, aver mandato i cittadini dell'Emilia Romagna a votare, senza che questo fosse un risultato scontato fino dall'inizio. Fino all'ultimo, c'è stata la possibilità che la situazione si ribaltasse e credo che questo sia stato un grande successo".
Per Toti è evidente una debolezza del centro: "Il centrodestra, nel centro-nord soprattutto, è trainato dai muscoli di Lega e Fratelli d'Italia, resta una debolezza del centro, su cui tutti noi dobbiamo concentrarci, per costruire qualcosa, che possa affiancare i nostri alleati di Lega e Fdi".
Quindi, riconosce che il buon governo paga
"Il fatto che gli elettori scelgano, quando ritengono di essere stata ben governati, come in Emilia Romagna, è un segno positivo, nonostante la coalizione di cui facevamo parte abbia sul filo di lana perso questa sfida. Vuol dire che gli elettori vogliono decidere e il buon governo o quello che gli elettori ritengono tale, paga, e che gli italiani vogliono tornare a scegliere. Soprattutto, è buono che si sia scelto tra due coalizioni figlie della politica e non di quella antipolitica un po' approssimativa, giustizialista e velleitaria, che ha tenuto banco per molti anni in questo paese e che ora sembra spinta ai margini dalla volontà degli elettori".
E sulla presenza di Cambiamo?
"Cambiamo era lì per testimonianza e poco di più, volevamo esserci per dare una mano a Lucia Borgonzoni alla Lega, al gigantesco sforzo di quella che poteva essere una battaglia campale, e comunque è stata epocale, facendoci stare sul filo di lana fino all'ultimo. Eravamo lì solo per fare un favore ai nostri alleati. Non ci siamo presentati in tutte le province, ma solo in alcune, con alcuni giovani di buona volontà. Nient'altro che una prova di testimonianza di cui ringrazio tutte le persone che hanno partecipato, non mi aspettavo nulla di meno e nulla di più".
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