Liguria resta in zona gialla "Indicatori in netto miglioramento"
Media intensità e terapie intensive tirano un piccolo sospiro di sollievo. In calo anche l'incidenza ogni 100mila abitanti.
Ieri la conferenza di aggiornamento sul Coronavirus del presidente della giunta regionale Giovanni Toti.
Coronavirus "La situazione in Liguria è buona"
Così il presidente della Regione Liguria e assessore alla Sanità Giovanni Toti ha tracciato il quadro della situazione dell’emergenza Covid nella nostra regione.
“Il quadro epidemiologico è in netto miglioramento, tutti i dati relativi al Covid sono in calo e quindi la situazione in Liguria è buona. La nostra regione viene confermata in zona gialla e sarà così ancora per lungo tempo: la zona bianca ha parametri da cui siamo ancora lontani e quella arancione non è più un tema all’ordine del giorno anche se lo è stato in alcuni momenti di picco di questa quarta ondata ma grazie al lavoro della task force, di tutte le aziende sanitarie e ospedaliere e di tutti i nostri operatori, impegnati non solo nella gestione ospedaliera ma anche nella campagna vaccinale e nell’attività legata ai tamponi, abbiamo retto ad un gennaio abbastanza pesante in modo straordinariamente efficace”.
Cala l'incidenza
In tre province su quattro l’incidenza settimanale scende sotto i 900 casi ogni 100mila abitanti, cala costantemente nei numeri anche la pressione ospedaliera, con una diminuzione talvolta meno che proporzionale su alcune specialità come le terapie intensive: "Questo è dovuto anche al fatto che - specifica Toti - , come diciamo da tempo, alcuni pazienti sono ricoverati ‘con’ il covid riscontrato nel momento dell’accesso in ospedale ma non ‘per’ il covid e quindi la loro degenza dipende da altre patologie. Su questo aspettiamo che il Governo possa opportunamente intervenire adeguando la normativa in modo da poter avere un cruscotto di dati maggiormente veritiero". Il presidente Toti aggiunge:
“Auspico che nelle prossime settimane il Governo proceda con ulteriori aggiornamenti normativi rispetto ai temi posti ai tavoli tecnici per addivenire a qualche soluzione: penso, ad esempio, ad una semplificazione sia del regime degli isolamenti e delle quarantene sia della casistica e della contabilità dei pazienti Covid nei nostri ospedali”.
Il quadro epidemiologico
Il quadro epidemiologico nelle ultime due settimane è stato caratterizzato da una diminuzione della pressione ospedaliera. Si vede bene dall’andamento dei ricoveri Covid-19: in due settimane perso il 25% dei nuovi ingressi in ospedale. Questo si riflette ovviamente su quello che accade a livello dei posti letto occupati. Rispetto al picco del 25 gennaio c’è un numero di posti occupati in media intensità diminuito del 17%. Rispetto al picco delle terapie intensive, registrato intorno al 10 gennaio, il calo è del 36%. Spiega Filippo Ansaldi, direttore generale di Alisa:
"Osservando l’andamento della pandemia nelle diverse zone della Liguria: in Asl 1 e 2 l’epidemia è stata precoce: picco a metà gennaio. A fine gennaio c’è stato il picco in area metropolitana genovese, così come nel levante, in Asl 4 e 5, dove però il numero di ricoveri in rapporto al numero di abitanti è stato molto più basso: poco più della metà rispetto alle altre aree della Liguria. Ma anche qui la curva ha iniziato a scendere".