Liste di attesa infinite per i bimbi disabili, Corte dei Conti accoglie ricorso contro la Regione
Anche 8 mesi di attesa in Liguria. Esplode la querelle politica intorno al ricorso presentato dl sindacalista Marco Macrì
La Corte dei Conti ha accolto il ricorso presentato contro Regione Liguria dal sindacalista dell'USB Marco Macrì. I giudici contabili, per ora, non hanno espresso alcuna considerazione in merito.
Ricorso contro la Regione per i bimbi disabili
Nel mirino del ricorso presentato dal sindacalista, padre di due bambini, di cui uno disabili, le lunghe liste di attesa per accedere all'assistenza basilare per i bambini disabili: si parla anche di otto mesi. Oltretutto, lo stesso tempo limite affinché la disabilità venga riconosciuta formalmente, è lungo. Come riporta Macrì, sono 2mila le famiglie liguri a necessitare dell'assistenza per figli disabili che spesso, quando è possibile, sono costrette a ricorrere ad istituti privati scegliendo se "mangiare o assistere i figli".
"Pesante disattenzione verso i disabili"
La battaglia è stata cavalcata anche dal vicepresidente della commissione sanità della Liguria, il consigliere regionale Gianni Pastorino “Apprendo con piacere - ha dichiarato-, che è stato ammesso, da parte della Corte dei conti, il ricorso presentato da Genova Inclusiva, per quanto riguarda la mancata presa in carico di centinaia di bambini e bambine disabili da parte del servizio sanitario regionale, Naturalmente non è mia intenzione, come consigliere regionale, effettuare valutazioni giuridiche su quanto deciso dalla Corte dei Conti. Altrettanto, con rispetto attenderemo, la valutazione che verrà fatta dalla magistratura contabile”.
"Rimane un fatto ineludibile, che quanto denunciato da molti mesi, da associazioni che si occupano di disabilità e da forze politiche di opposizione regionale come Linea Condivisa, è stato bene rappresentato dall’esposto presentato dal signor Marco Macrì, uno degli artefici delle lotte delle famiglie dei bambini e bambine disabili in attesa di cure convenzionate – conclude Pastorino -. Ritengo che l’accoglimento del ricorso da parte della Corte dei Conti sia un fatto importante che evidenzia come purtroppo, nella nostra regione, ci sia stata una pesante disattenzione nei confronti di persone affette da disabilità, che hanno visto in alcuni casi triplicare i tempi di attesa per la presa in carico dal Sistema Sanitario Regionale. Ora attenderemo con pazienza la decisione della Corte dei Conti”.
La replica della Regione
La Regione ribatte con una nota stampa , affermando di aver stanziato “complessivamente 3,7 milioni di euro tra la fine del 2021 e i primi mesi di quest’anno (2 milioni di euro alla fine del 2021 e 1,7 milioni di euro nel 2022) a favore degli enti gestori delle strutture private convenzionate che effettuano le attività ambulatoriali e di riabilitazione dei minori con disabilità proprio per sostenere un aumento delle prestazioni erogate con la conseguente riduzione delle liste d’attesa, che, inevitabilmente, negli anni passati hanno risentito degli effetti negativi della pandemia da Covid-19. L’obiettivo è dunque quello di andare incontro alle esigenze delle famiglie fornendo adeguate risposte ai bisogni di salute dei bambini disabili”.
"Significa toccare il fondo"
“Quando si usano i bambini e le disabilità per fare campagna elettorale - aggiunge il gruppo consiliare Cambiamo! del governatore Giovanni Toti, con un comunicato- significa che la politica ha proprio toccato il fondo. Tanto più se lo si fa, come nel caso del consigliere Gianni Pastorino, speculando sul fatto che la Corte dei Conti ha ammesso la presentazione del ricorso di una famiglia sulla presa in carico di ragazzi disabili da parte del sistema sanitario regionale”, è la replica della Lista Toti. “La magistratura contabile non ha ritenuto inaccettabile il ricorso, ma non si è espressa nel merito – prosegue il comunicato -. Meschino il fatto che il consigliere Pastorino lasci sottintendere una pronuncia che non esiste per accusare la Regione di pesante disattenzione nei confronti di queste famiglie e di questi ragazzi. I dati dicono l’esatto contrario”.