Luciano Zarbano sul caso Scajola: "Siamo solo al primo tempo"
"Imperia senza Padroni" interviene sul rigetto del ricorso volto a dichiarare ineleggibile il Sindaco Scajola
"Imperia senza Padroni" interviene sul rigetto del ricorso volto a dichiarare ineleggibile il Sindaco Scajola
Le precisazioni di Luciano Zarbano di "Imperia senza Padroni"
Imperia senza Padroni, in merito al rigetto del ricorso volto a dichiarare ineleggibile il Sindaco Scajola, ritiene che sia doveroso fare alcune precisazioni utili all’opinione pubblica per evitare che si ingenerino malintesi più o meno voluti.
"Innanzitutto le sentenze vanno commentate solo dopo averle lette per esteso, ma soprattutto nell’ottica che possono essere appellate . spiega - Quindi se vogliamo fare un parallelismo con il calcio, siamo solo al primo tempo. Questo articolo non vuole essere una critica della sentenza, quest’ultima verrà contestata solo in sede di un eventuale appello. Invece ci sembra doveroso riportare alcuni passaggi cardini della sentenza per meglio capire l’intero contesto e per questo motivo invitiamo a leggere con attenzione quanto segue. La prima cosa riportata in sentenza è la “contumacia” del Sindaco. La seconda cosa importante da evidenziare è ciò che i Giudici hanno dichiarato: “il difetto di legittimazione passiva del Comune di Imperia”.
Quindi il Comune di Imperia non aveva ragione di essere presente in Giudizio, invece si è costituito, ripetiamo pur non avendone titolo, con un costo per le casse comunali di oltre 11 mila euro. Inoltre il Collegio giudicante, nel ritenere “sussistente la giurisdizione” del Tribunale di Imperia, ha dichiarato il ricorso “valutabile in quanto ammissibile”. Inoltre l’incarico di Commissario ad Acta dell’ATO Idrico è stato considerato “semmai una forma di controllo regionale sulla Provincia” e non sul singolo Comune di Imperia (quindi l’incarico è incompatibile con la presidenza della Provincia poiché controllore di se stesso?). Infine per quello che attiene le spese giudiziarie sono state considerate non a carico di alcuno. Ciò detto il finale lo scriverà la storia, nell’ottica che nessuno ha voluto bloccare l’attività del Comune di
Imperia, ma lo spirito del ricorso è quello di dare certezza al rispetto delle regole, per questo motivo ci siamo rivolti all’organo dello Stato riconosciuto dalla legge e deputato a dirimere le controversie.
Vogliamo chiudere l’articolo con un sommesso consiglio per il nostro sindaco, politico di navigata esperienza che tra quattro anni suo malgrado sarà costretto a passare il testimone: se tiene veramente al bene della città, dialoghi con la minoranza e non dichiari che non la considera.
Questo genere di affermazioni alimentano un clima di odio nei confronti di chi non la pensa come lei e che fa male anche alla città. Basta leggere l’attacco verbale (speriamo che non si passi alle vie di fatto), con frasi apparse sui social anche nelle ultime ore che rasentano l’offesa personale nei confronti degli esponenti della minoranza. Quando finirà il suo mandato non dovrà lasciare la città spaccata in due: chi è stato con lei e chi è stato contro di lei. La minoranza rappresenta quella parte di cittadini di Imperia, suoi concittadini, colpevoli solo di aver fatto un’altra scelta elettorale.
Le ricordiamo che la democrazia non finisce il giorno dopo le elezioni"