I migranti non sono alcolizzati, ma si ubriacano perchè non abituati a bere alcolici/ Ordinanza choc

Il sindaco di Ventimiglia, Enrico Ioculano (Pd), a fronte dei continui episodi di violenza dovuti all'abuso di alcolici e che spesso vedono come protagonisti dei cittadini stranieri, ha firmato oggi un'ordinanza con cui vieta il consumo di alcolici

I migranti non sono alcolizzati, ma si ubriacano perchè non abituati a bere alcolici/ Ordinanza choc
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Il sindaco di Ventimiglia, Enrico Ioculano (Pd), a fronte dei continui episodi di violenza dovuti all'abuso di alcolici e che spesso vedono come protagonisti dei cittadini stranieri, ha firmato oggi un'ordinanza con cui vieta il consumo di alcolici, in tutti i giorni della settimana, su tutto il territorio comunale.

Il divieto è: "nelle aree pubbliche, nelle vie, piazze e nelle aree private soggette al pubblico passaggio è scritto nel documento - ad eccezione di quelle autorizzate, quali i pubblici esercizi di somministrazione (bar, ristoranti, ecc.), i locali di spettacolo ed intrattenimento, le manifestazioni pubbliche e simili".

Ma non è tutto. Dalle 2 alle 6, è vietata anche la somministrazione in tutte le "aree scoperte pertinenziali i pubblici esercizi, ad eccezione dei locali da ballo"; mentre dalle 19.30 alle 6, è vietato a qualsiasi esercizio commerciale o pubblico esercizio vendere bevande per asporto. Gli operatori commerciali sono, quindi, tenuti ad esporre copia dell'ordinanza in modo facilmente visibile.

Nell'evidenziare la relazione della Questura di Imperia del 6 ottobre scorso: "che evidenzia che negli ultimi mesi si sono verificati sul territorio ventimigliese numerosi episodi di violenza da parte di soggetti in evidente stato di alterazione dovuto al consumo di bevande alcoliche", il sindaco però difende integrità del migrante e nel testo dell'ordinanza aggiunge: "...Dato atto che per la città di Ventimiglia il fenomeno è aggravato dalla nota 'emergenza migranti', che da mesi determina la presenza sul territorio cittadino di centinaia di persone tradizionalmente non aduse, per ragioni culturali e religiose, al consumo di alcolici e quindi colpite da ubriachezza anche in caso di consumo di minime quantità di tali bevande".

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