Palafiori nella bufera con esposto in Procura. I vincitori "Non siamo stati noi"

L'intervento dell'ATI. Interviene sulle ultime vicende relative al controverso appalto

Palafiori nella bufera con esposto in Procura. I vincitori "Non siamo stati noi"
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Alla luce delle informazioni recentemente diffuse dagli organi di stampa e relative alle presunte controversie sulla gara di assegnazione del Palafiori di Sanremo, Massimo Ferranti e Franco Calvini, titolari delle imprese dell’ATI aggiudicataria,  intervengono a margine dell'esposto in procura presentato, al momento, da ignoti. Il tutto mentre il Festival 2023 si avvicina a passo di marcia.

 

Palafiori "Non abbiamo idea di chi abbia presentato l'esposto"

«Non abbiamo idea di chi possa aver presentato esposti alla Procura della Repubblica, per quali reati e con quali obiettivi. Ciò che è assolutamente certo -spiegano i due aggiudicatari, uno dei big nell'organizzazione del concertone del Primo Maggio e il patron di un'azienda di service illuminotecnici sanremese- , è che l’indagine non riguarda in nessun modo noi, né l’operato della nostra ATI che, nei fatti, ha semplicemente partecipato ad un bando pubblico aggiudicandoselo a pieno titolo lo scorso 14 luglio, cosa per altro poi inequivocabilmente confermata anche dal netto pronunciamento del TAR della Liguria, il 3 novembre 2022».

 

"Ci auguriamo la possibilità di realizzare il nostro progetto editoriale"

E aggiungono:

«E’ dalla scorsa estate che aspettiamo di poter cominciare a lavorare per realizzare il bellissimo progetto editoriale che abbiamo ideato e proposto per il Palafiori, e sono per noi tutt’ora inspiegabili e incomprensibili i motivi che hanno impedito fino ad oggi che ciò avvenisse. Ci auguriamo quindi che, anche alla luce di quanto chiaramente stabilito e disposto dal TAR, ci venga data al più presto l’opportunità di acquisire la gestione della struttura per permetterci, seppur con enorme e dannoso ritardo, di iniziare ad operare per preparare il Palafiori in vista dell’ormai imminente Festival di Sanremo 2023. Ciò detto, restiamo comunque certi della buona fede e della correttezza di tutti gli attori coinvolti in questa vicenda e speriamo che quanto prima la situazione venutasi a creare possa essere chiarita e portata a giusta conclusione».

Monitorare puntualmente l'intricata vicenda

L’ATI aggiudicataria -comunicano- sottolinea infine il suo forte interesse a monitorare puntualmente l’intricata vicenda successiva all’aggiudicazione, della quale è mera spettatrice, per far si che essa non pregiudichi in alcun modo il buon esito dell’affidamento e non intacchi minimamente l’assoluta integrità imprenditoriale e professionale delle società ABC Srl e Calvini Sas.

 

L'appalto Palafiori nel mirino del Tar (e della Procura)

L'appalto era andato a Massimo Ferranti e Franco Calvini, lo scorso luglio, con un canone annuo di 180mila euro, davanti al Consorzio Gruppo Eventi di Vincenzo Russolillo, che da 15 anni organizza presso il Palafiori l'hospitality del Festival, Casa Sanremo. Il cda della Fondazione Orchestra Sinfonica, che ha in comodato la struttura nel centralissimo corso Garibaldi, aveva sospeso per un vizio di forma l'appalto. I requisiti necessari all'aggiudicazione non erano stati specificati appieno, costringendo il cda a una verifica approfondita solo in seguito all'apertura delle buste.  Quanto accaduto e un secondo bando pubblicato in autunno avevano portato i vincitori ad appellarsi al Tar della Liguria. I giudici avevano accolto la sospensiva a cavallo tra otobre e novembre, ma fissato la sentenza al 13 gennaio, una manciata di giorni prima dell'avvio del Festival di Sanremo, con un cospicuo ritardo per l'organizzazione degli eventi collaterali legati alla kermesse.

Nel quadro si aggiunge anche l'esposto presentato in Procura che ha portato i magistrati ad aprire un'indagine d'ufficio.

Sull'altro fronte, parrebbe che Vincenzo Russolillo -l'altro attore del controverso bando- , archiviata la pratica per l'utilizzo legittimo del brand Casa Sanremo, sembrerebbe intenzionato a portare la sua  hospitality in centro a Sanremo, in un negozio in via Escoffier e in alcune aree circostanti, come parte del Cinema Centrale di via Matteotti, per perpetuare il progetto che da 15 anni caratterizza gli eventi collaterali al festival della Canzone Italiana.

Davide Izetta

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