Udienza preliminare

Ponte Morandi: Aspi e Spea vogliono patteggiare per 30 milioni di euro

Il giudice deciderà ad aprile. Diverse le accuse per gli indagati, tra queste omicidio colposo plurimo e omicidio stradale.

Ponte Morandi: Aspi e Spea vogliono patteggiare per 30 milioni di euro
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Aspi e Spea - le due società indagate per il crollo del Ponte Morandi di Genova -  hanno chiesto il patteggiamento per 30 milioni di euro. Il giudice per l'udienza preliminare Paola Faggioni - secondo quanto riporta l'ANSA - deciderà il 7, insieme rinvio a giudizio dei 59 indagati.

 

Termina oggi l'udienza preliminare per il crollo di Ponte Morandi

Nelle inchieste che orbitano intorno al crollo, costato la vita a 43 persone (14 agosto 2018),  si delineano le accuse di omicidio colposo plurimo, omicidio stradale, omissione d'atti d'ufficio, attentato alla sicurezza dei trasporti, falso e omissione dolosa di dispositivi di sicurezza sui luoghi di lavoro sostenute dai pubblici ministeri Massimo Terrile e Walter Cotugno. Sempre secondo ANSA Liguria, dall'inchiesta della Guardia di Finanza risulterebbe che i vertici delle società coinvolte ritenessero probabile il crollo del viadotto, ma che non fecero nulla per impedirlo. Sul piatto il risparmio di circa 15mila euro annui per la manutenzione del ponte, che sarebbero stati distribuiti tra i soci. L'udienza preliminare aveva visto le prime battute lo scorso ottobre.

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