La commissione competente del Consiglio regionale ha approvato l’emendamento alla legge di bilancio di Regione Liguria presentato da Armando Biasi (Lega) ex sindaco di Vallecrosia. Efficienza e qualità requisiti fondamentali per l’accredito delle strutture sanitarie e sociosanitarie.
Regione Liguria: efficienza e qualità requisiti per accredito sociosanitario. Ok a emendamento Biasi
«Qualità ed efficienza devono essere gli obiettivi della nuova sanità ligure – così Biasi, presidente della III Commissione Attività Produttive -, per continuare a migliorare l’offerta e i servizi ai cittadini sul territorio, rispondendo il meglio possibile ai loro bisogni. In tal senso, anche per quanto riguarda l’accreditamento istituzionale delle strutture sanitarie e sociosanitarie, sarà necessario osservare questi requisiti».
«Proprio grazie all’approvazione in commissione del mio emendamento collegato e inserito nel testo della legge di Bilancio – conclude il consigliere della Lega -, Regione Liguria instaurerà un approccio per far sì che le strutture sanitarie e sociosanitarie forniscano i propri servizi adeguandosi alle migliori pratiche previste dalla letteratura scientifica in materia, mettendo così sempre al centro il cittadino con le sue necessità. Anche in questo modo, riusciremo a rispondere prontamente alle mutevoli esigenze e positive novità in ambito sanitario e sociosanitario».
La proposta di legge anti emendamento Scajola
Non si tratta del primo intervento in materia di sanità del consigliere regionale. Nei giorni scorsi aveva presentato una proposta di legge per rovesciare nuovamente la nomina del presidente della conferenza dei sindaci Asl.
Per Biasi, la figura dovrebbe essere eletta dai colleghi della conferenza, in contrasto a quanto avviene allo stato dell’arte, in seguito all’emendamento fortemente sostenuto dal sindaco di Imperia e presidente della provincia Claudio Scajola che attribuisce la carica de iure al primo cittadino del capoluogo di provincia. Nella proposta di legge viene istituita anche la figura del vicepresidente della Conferenza, da attribuire a un sindaco di un comune dell’entroterra con meno di 5000 abitanti.