IL CASO

Sanremo: "Siamo free vax", Movimento Imprese Italiane pronto a portare sindaco in tribunale

Il Movimento Imprese Italiane di Sanremo minaccia di portare in tribunale il sindaco della città dei Fiori, Alberto Biancheri

Sanremo: "Siamo free vax", Movimento Imprese Italiane pronto a portare sindaco in tribunale
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Nel mirino alcune dichiarazioni rese a mezzo stampa

Il Movimento Imprese Italiane di Sanremo minaccia di denunciare il sindaco della città dei Fiori, Alberto Biancheri, per aver dichiarato su alcuni organi di stampa, che non avrebbe mai più concesso la piazza “come zona franca con regole violate” e per aver etichettato la categoria di manifestanti come “no vax”. Sabato scorso, alla presenza del cantautore Povia, circa 200 persone si erano radunate in piazza Colombo per protestare contro il governo Draghi e il Green pass. Le dichiarazioni del responsabile del movimento, Maurizio Pinto

“Una gravissima discriminazione contro gli esseri umani, una menzogna clamorosa, e una possibile violazione totale dell’articolo 17 della Costituzione italiana - afferma il portavoce del movimento, Maurizio Pinto -. Questi i motivi per cui stiamo valutando insieme ai nostri legali, di portare in tribunale il sindaco di Sanremo, che non soltanto ha dichiarato il falso, in quanto la manifestazione in questione era contro le politiche del Governo Draghi e non certo contro i vaccini, ma ha anche gravemente discriminato una categoria intera di persone”.

Pinto sottolinea ancora una volta che gli attivisti del movimento non sono “no vax”, ma “free vax”

“Una gravissima discriminazione contro gli esseri umani, una menzogna clamorosa, e una possibile violazione totale dell’articolo 17 della Costituzione italiana - afferma il portavoce del movimento, Maurizio Pinto -. Questi i motivi per cui stiamo valutando insieme ai nostri legali, di portare in tribunale il sindaco di Sanremo, che non soltanto ha dichiarato il falso, in quanto la manifestazione in questione era contro le politiche del Governo Draghi e non certo contro i vaccini, ma ha anche gravemente discriminato una categoria intera di persone”.

Pinto sottolinea ancora una volta che gli attivisti del movimento non sono “no vax”, ma “free vax”: “Evidentemente non è servito dichiararci pubblicamente e per l’ennesima volta a favore della libera scelta di ogni individuo, e dunque free vax, circa il discorso del vaccino contro il Covid. Il sindaco ha voluto etichettarci comunque dichiarando il falso”. E aggiunge: “Ci mettiamo per un attimo nei panni di chi è realmente contro i vaccini, e quindi dei no vax, o degli omosessuali o di altre minoranze e immaginiamo come si possano sentire dopo dichiarazioni simil". Glielo mettiamo qui di seguito così può tranquillamente ripassarlo e nel frattempo ci riserviamo di agire nelle sedi opportune.

Art. 17 della Costituzione

“I cittadini hanno diritto di riunirsi pacificamente e senz’armi. Per le riunioni, anche in luogo aperto al pubblico, non è richiesto preavviso. Delle riunioni in luogo pubblico deve essere dato preavviso alle autorità, che possono vietarle soltanto per comprovati motivi di sicurezza o di incolumità pubblica.”

“L’articolo 17 della Costituzione tutela il diritto di riunione, purché essa venga svolta pacificamente. Si deve partire dal presupposto che la riunione, diversa dall’assembramento che si configura invece come un’adunata casuale, si presenti come un confronto democratico fra cittadini, durante il quale non vi siano prevaricazioni o il ricorso all’uso della violenza e delle armi. Per luoghi aperti al pubblico si fa riferimento a quei luoghi come ad esempio cinema, teatri, circoli, dove si accede a talune condizioni, quali il biglietto di accesso o l’essere socio. Per luogo pubblico si intendono le piazze, le strade, i giardini pubblici, gli edifici di proprietà pubblica, etc. La richiesta di preavviso non sta a significare una richiesta di autorizzazione da parte delle autorità, quanto piuttosto una comunicazione. Sarà l’autorità, nel momento in cui vi siano fondati rischi per la sicurezza e l’incolumità pubblica, a vietare la riunione. La libertà di riunione insieme alla libertà di associazione (v. articolo 18) sono garantiti anche dall’articolo 12 della Carta dei Diritti fondamentali dell’Unione Europea e tali libertà, che sono attribuite ai cittadini, dovrebbero estendersi anche agli stranieri regolarizzati che soggiornano e ai quali, secondo il Testo unico sull’immigrazione, deve essere consentita la partecipazione alla vita pubblica locale e, di conseguenza, deve essere garantito il diritto di riunione che ne sta alla base”.

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