Si aggrava il conflitto tra RT e lavoratori, sindacati sul piede di guerra
RT dichiara che ricorrere in appello contro i lavortaori è l'unica strada percorribile. Il sindacato USB condanna le scelte dell'azienda
Si aggrava i conflitto tra RT e lavoratori, sindacati sul piede di guerra
"I rappresentanti e gli iscritti al sindacato USB Riviera Trasporti sono allibiti e sconcertati di fronte alle ultime dichiarazioni rilasciate alla stampa dal CdA di RT che motiva la decisione di ricorrere in appello contro i lavoratori come “l’unica strada percorribile per cercare di mantenere in piedi
l’azienda ed evitare il tracollo finanziario”". Con quest parole si apre il comunicato di USB a margine delle sopracitate affermazioni, che non poco hanno preoccupato lavoratoi e sindacalisti.
"Non sono i lavoratori i responsabili delle scelte finanziarie dell'azienda"
I ricorrenti - si legge nel comunicato - da più di tre anni fortemente discriminati economicamente nei confronti dei loro colleghi per non aver rinunciato al contenzioso con l'Azienda, non condividono e respingono fortemente una tale motivazione. I lavoratori “in causa” non possono ritenersi responsabili delle scelte aziendali che hanno portato R.T all'attuale grave situazione economica . Essi, nel corso degli ultimi anni, hanno già contributo economicamente. Ciò risulta evidente anche nella sentenza FAISA del Tribunale di Imperia, nella quale il Giudice sottolinea che “le decurtazione retributive anche molto consistenti, che sono state sofferte dai lavoratori, non sono conseguite al mutamento delle loro mansioni, in quanto essi stessi hanno continuato a svolgere le medesime incombenze dei colleghi “non in causa” . Inoltre se R.T., come consigliato precedentemente dal Tribunale medesimo, “avesse rispettato anche sotto il profilo economico l'accordo in causa”, ora non si troverebbe a dover restituire una somma cosi ingente"
"Discriminazione arbitraria e illegittima"
"Possono - continua la sigla sindacale - tali scelte arbitrarie ricadere sui lavoratori? I ricorrenti lottano esclusivamente perché venga loro riconosciuta parità di trattamento economico. La legittimità di tale richiesta è confermata anche dalla sentenza di cui sopra del 25 luglio 2017, nella quale il giudice afferma che R.T ha proceduto alla disdetta in questione, nonostante “nessuna clausola contrattuale, né alcuna disposizione normativa le avesse conferito tale facoltà”, adottando quindi una condotta illegittima ed arbitraria. In questo contesto i sindacati confederali, pur attribuendo la responsabilità della situazione aziendale, ad una “cattiva gestione del management e della Proprietà”, hanno abbandonato i loro colleghi, iscritti e non, lasciandoli soli a combattere una dura battaglia legale, nella quale chiedono esclusivamente di riottenere i loro diritti ".