Grandi opere

Slitta al 2027 la posa della prima pietra della Variante dell'Aurelia Bis

Un'opera che dovrebbe concludersi in 4 anni e mezzo dalla posa della prima pietra

Slitta al 2027 la posa della prima pietra della Variante dell'Aurelia Bis
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Un'opera che dovrebbe concludersi dopo circa 4 anni e mezzo dalla posa della prima pietra

La dichiarazione del viceministro Edoardo Rixi in un incontro con l'amministrazione di Sanremo

Slitta al 2027 la posa della prima pietra della Variante di Sanremo dell’Aurelia Bis. Lo ha dichiarato il viceministro alle Infrastrutture e Trasporti Edoardo Rixi (Lega) a margine del briefing  con l’amministrazione di Alessandro Mager e Anas per fare il punto sullo stato di avanzamento del complesso iter burocratico che anticipa l’apertura del cantiere. Inizialmente, l’avvio dei lavori era previsto per il 2025.

Le tappe del progetto

Il viceministro ha messo in fila le tappe: questa estate il progetto è stato trasmesso al Consiglio Superiore dei Lavori Pubblici che si esprimerà sulla fattibilità tecnica del progetto (tecnicamente allo stato definitivo, virtualmente ancora nel limbo fino al pronunciamento). Il verdetto è atteso già per le prossime settimane. incassato l’ok si potrà procedere alla valutazione ambientale e alla conferenza dei servizi. Una fase importante perché, a questo punto, i territori possono partecipare al tavolo e inoltrare le proprie istanze. Fase che si dovrebbe auspicabilmente concludere all’inizio della prossima estate e spalancare le porte per la progettazione esecutiva e l’appalto dei lavori a cavallo tra il 2026 e il 2027, fine o inizio anno. Il costo totale dell’opera è stimato intorno ai 350 milioni di euro, compresa la progettazione. Rixi ha anche spiegato che il Ministero categoricamente finanzierà l’opera solo quando sarà appaltata per non lasciare le risorse congelate per due anni.

E’ noto che se certa è la data di inizio di un cantiere per un’opera strategica, meno prevedibile è la data di chiusura: il ministero stima comunque che i lavori dovrebbero impegnare all’incirca 1300 giorni (sono circa quattro anni e mezzo). Possibile percorrere il nuovo tratto, quindi, tutto procedesse secondo i piani, nella seconda metà del 2031.
Il tracciato inviato al Consiglio superiore ricalca sostanzialmente quello presentato un anno e mezzo fa (l’alternativa “E”, un mix tra la A e la B). Lo stesso progetto che aveva suscitato le perplessità degli abitanti di via Padre Semeria (sia la parte alta che la parte bassa). A preoccupare gli abitanti- che si sono mossi anche con un ricorso al tar preventivo, per il quale il comune sta ancora valutando se costituirsi in giudizio, il viadotto che culminerebbe in via Bonmoschetto, con un’altezza di circa una ventina di metri. In realtà, a margine di un vertice con i Comitati, nelle scorse settimane, il Comune aveva inoltrato ad Anas la proposta di viabilità alternativa prospettata dai residenti. Pare che, stando alle prime valutazioni, l’alternativa risulterebbe ambientalmente più impattante del progetto originario, ma i dettagli di quanto tracciato con le modifiche eventuali, restano ancora riservati sino alle valutazioni del Consiglio superiore.
Anas ha anche consegnato un prospetto all’amministrazione comunale per fare il punto sui maggiori lavori previsti dall’ente nel territorio comunale, che saranno oggetto di un successivo approfondimento una volta passato al vaglio di Palazzo Bellevue. In sintesi: la maggior parte delle risorse confluiscono nel recupero della viabilità in zona La Vesca, a senso unico alternato dal 2018 in seguito a un pericoloso smottamento. Previsti anche interventi di ammodernamento delle gallerie di competenza Anas, comprensivi di efficientamento energetico per l’illuminazione dei tratti.

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