Spiagge non accessibili a persone con disabilità a Ospedaletti. "Così si nega anche la possibilità di vivere momenti di benessere e inclusione"
Sulla questione sollevata dal gruppo consiliare Ospedaletti Insieme interviene il Coordinamento Nazionale Docenti della disciplina dei Diritti Umani

Sulla questione sollevata dal gruppo consiliare Ospedaletti Insieme interviene il Coordinamento Nazionale Docenti della disciplina dei Diritti Umani
Spiagge non accessibili a persone disabile a Ospedaletti
Il Coordinamento Nazionale Docenti della disciplina dei Diritti Umani esprime forte preoccupazione in merito alla vicenda segnalata dal gruppo consiliare Ospedaletti Insieme sull’assenza di percorsi realmente accessibili nelle spiagge comunali di Ospedaletti.
La questione non è marginale né meramente tecnica: riguarda la sostanza dei diritti fondamentali. L’accesso agli spazi pubblici – e in particolare a quelli naturali e ricreativi come le spiagge – costituisce una dimensione essenziale della cittadinanza. Negare a persone con disabilità, anziani o individui con difficoltà motorie la possibilità di raggiungere l’arenile in autonomia equivale a negare loro non solo il mare, ma anche la libertà di socializzare, di vivere momenti di benessere e di inclusione.
Sconcerta che, a fronte di richieste legittime e documentate, si risponda con atteggiamenti minimizzanti o con affermazioni che la realtà smentisce. L’amministrazione locale ha la responsabilità etica e politica di affrontare con serietà e trasparenza i nodi che riguardano l’uguaglianza dei cittadini, evitando di ridurre il dibattito pubblico a sterile scontro verbale.
Il CNDDU ricorda che l’Italia ha sottoscritto la Convenzione ONU sui diritti delle persone con disabilità, che impone agli enti pubblici non solo di rimuovere le barriere esistenti, ma di promuovere attivamente contesti realmente inclusivi. In tale prospettiva, risulta ancor più grave l’aver rinunciato, lo scorso anno, a risorse regionali destinate proprio al miglioramento dell’accessibilità.
La mancata installazione di pedane e percorsi idonei non è una questione di decoro urbano o di “comodità”: è una questione di diritti umani. È un test di civiltà.
Sul piano socioeducativo, la presenza di barriere architettoniche non limita soltanto l’esperienza individuale, ma trasmette un messaggio culturale di esclusione che incide sulle giovani generazioni. Educare all’inclusione significa anche garantire spazi concreti dove bambini e ragazzi, con o senza disabilità, possano condividere esperienze comuni, senza distinzioni forzate. Le barriere negano quindi non solo il diritto al mare, ma anche un’opportunità educativa di convivenza, di confronto e di rispetto reciproco. È proprio nella vita quotidiana e negli spazi pubblici che si costruisce la cultura dei diritti: dove questa viene disattesa, si genera un impoverimento civile che riguarda l’intera comunità.
Per questo chiediamo che l’Amministrazione comunale di Ospedaletti adotti con urgenza soluzioni concrete, condivise e verificabili, affinché le spiagge diventino realmente accessibili a tutti. Parallelamente invitiamo la Regione Liguria e gli organi competenti a vigilare sull’utilizzo dei fondi e a garantire che non si perdano ulteriori opportunità.
Il mare appartiene a tutti, e ogni barriera che lo nega non è solo un ostacolo fisico: è una ferita alla dignità della persona.
prof. Romano Pesavento