Studenti in piazza "Vogliamo maggiori sicurezze"

I rappresentanti di Istituto in piazza "La scuola siamo noi, abbiamo perso due anni importanti"

Studenti in piazza "Vogliamo maggiori sicurezze"
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A pochi giorni dalla ripresa delle lezioni in presenza per i ragazzi delle superiori sorgono i primi problemi: freddo e le corse sui bus riservati solo a chi ha l'abbonamento. Questa mattina sono scesi in piazza i rappresentanti del Liceo Vieusseuxe ,del Linguistico di Imperia e del Polo Teconologico per raccontare quali sono le difficoltà riscontrate dopo il rientro in classe.

I rappresentanti di Istituto scendono in piazza

Francesca e Sabrina del Liceo Linguistico parlano dei problemi ricorrenti a scuola. “Con l'orario 9.35-14.55- spiega Francesca- abbiamo due pause da 10 minuti, in una dobbiamo mangiare e riprendere subito le lezioni. È già capitato di avere subito una verifica e quindi di non avere il tempo neanche di finire il compito”.

“Molte volte- interviene Sabrina- ci portiamo il cibo da casa che però dobbiamo riscaldare sul termosifone e non credo sia la cosa migliore da fare e non tutti i giorni riusciamo a portare cibi sani ma panini e altre cose molte veloci da mangiare” . Alcuni studenti “ si sono trovati a piedi- interviene Francesca- perché le nuove corse accettano persone con l'abbonamento e andando a scuola una settimana sì e una no certi genitori non ce la fanno a fare l'abbonamento. O hai l'abbonamento o non sali e quindi qualcuno si è trovato a piedi e non è potuto venire a scuola”

“Oggi siamo qua con tutti gli altri rappresentanti delle altre scuole per fare un presidio-spiega Davide Maccario, rappresentante del Liceo Vieusseux -e ottenere un ascolto da parte della Provincia. Noi chiediamo che gli orari vengano sistemati. Per esempio la mia scuola questo mese entra alle 9.40 ed esce alle 15.10 e quindi l'orario di studio è molto ridotto, le persone che abitano lontano, che si muovono con i mezzi di trasporto, arrivano veramente tardi a casa e non hanno orario per poter mangiare, studiare e anche per avere una vita sociale. Inoltre anche il weekend è occupato. Noi il sabato mattina facciamo video lezione quindi rimarrebbe una giornata e mezzo per studiare una mole di studio di una settimana e a scuola sono ancora presenti mini assembramenti all'entrata e all'uscita che il preside dovrebbe risolvere”

“Chiediamo maggiori sicurezze -chiede Gianni Trezzetti rappresentante del Polo Tecnologico imperiese-perché secondo me questo rientro è dello stampo di quello di settembre, ovvero non ci sono sicurezze. Non sono stati implementati gli strumenti essenziali per permettere un rientro che fosse realmente in sicurezza da settembre ad oggi e di conseguenza non sarà il rientro tanto millantato dalle Istituzioni, dal Ministero. Gli orari sono solo un sintomo di questo malessere della scuola perché i dirigenti scolastici, i professori e gli studenti sono stati lasciati soli a fronteggiare un rientro estremamente complesso e quindi si vanno a realizzare degli orari che non sono fattibili dal punto di vista umano. La soluzione non è uscire alle 15 del pomeriggio e tornare a casa tardi è solo parte del problema stesso. La Dad anch'essa ha dei grandissimi problemi ad un anno dall'inizio della pandemia. Ci sono studenti che non hanno accesso agli strumenti essenziali per seguire le video lezioni pur dopo un anno e non esiste che ci siano studenti che seguano per 6 o 7 ore le video lezioni dal telefono, ci vorrebbe un computer e questi sono problemi a cui il Ministero dovrebbe far fronte. È inutile fare 8 ore di scuola al giorno per recuperare un programma che da due anni ormai è totalmente perso. La mia generazione, io ho fatto terza l'anno scorso, faccio quarta quest'anno , l'anno prossimo in quinta anche se non ci sarà il covid io ho perso due anni importanti per quanto concerne il programma. Questa piazza è fondamentale perché si fa passare l'idea che la scuola è qualcosa di nostro perché la scuola siamo noi”

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