i particolari della sentenza

Tar boccia ricorso contro Scajola e Arera per gli aumenti tariffari di Rivieracqua

La II Sezione del Tar Liguria ha dichiarato inammissibile il ricorso presentato da Confesercenti contro il commissario ad acta dell’Ato idrico

Tar boccia ricorso contro Scajola e Arera per gli aumenti tariffari di Rivieracqua
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La II Sezione del Tar Liguria ha dichiarato inammissibile il ricorso presentato da Confesercenti contro il commissario ad acta dell’Ato idrico in provincia di Imperia, Claudio Scajola e contro Arera, l’autorità di regolamentazione per Energia Reti e Ambiente, nei confronti di Rivieracqua, il gestore unico del ciclo integrato delle acque in provincia di Imperia, per l’annullamento del decreto firmato dallo stesso Scajola e riguardante l’“Approvazione della predisposizione tariffaria Mti – 3 per il biennio 2022-2023 con adozione dell'aggiornamento tariffario” .

In parole povere, il ricorso riguardava il conguaglio, con effetto retroattivo, delle tariffe di Rivieracqua, che ha portato a bollette in alcuni casi da decine di migliaia di euro, che hanno penalizzato soprattutto gli operatori commerciali e turistici.

Il tribunale amministrativo regionale per dirla con parole semplici

ha dichiarato il ricorso inammissibile, sostenendo che le tariffe non sono ancora definitive, perché manca l’approvazione di Arera e non può quindi decidere sulla materia, se non commettendo una intromissione nei poteri dell’autorità garante. L’iter prevede che le tariffe vengano elaborate e proposte dal commissario ad acta, che poi chiede l’approvazione ad Arera.

Nell’attesa che il garante si esprima, tuttavia, le tariffe sono già applicabili

Per l’avvocato Anna Russo, tuttavia, uno dei legali di Confesercenti, la contestazione non riguarderebbe tanto le tariffe applicate, quanto la procedura adottata.

Abbiamo chiesto di valutare se la procedura adottata dal commissario ad acta fosse corretta - afferma il legale -. Noi diciamo di no, perché quest’ultimo ha adottato aumenti tariffari in un periodo di riferimento, tra il 2022 e il 2024, il cui chi lo ha preceduto (Gaia Checcucci, ndr) aveva già fissato una tariffa, con decorrenza dal gennaio del 2022, relativa a tutto il biennio”. Dunque, secondo Russo per effettuare ulteriori adeguamenti tariffari, Scajola avrebbe dovuto adottare una procedura straordinaria che giustificasse gli stessi e ciò non è avvenuto.

Fabrizio Tenerelli

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