Tar boccia ricorso ristoratore Sanremo contro chiusura Asl per motivi di scarsa igiene
Il Tar della Liguria ha bocciato il ricorso di un ristoratore di Sanremo, che aveva impugnato un provvedimento di chiusura del locale
Bocciato il ricorso di un ristoratore di Sanremo
Il Tar della Liguria ha bocciato il ricorso di un ristoratore di Sanremo, che aveva impugnato un provvedimento di chiusura del locale, risalente al 31 ottobre del 2019, emesso dall'Asl 1 Imperiese per una serie di irregolarità riguardanti sia l'igiene che la conservazione del cibo. Ricorso nel quale lo stesso esercente aveva evidenziato un possibile atteggiamento persecutorio nei propri confronti. L'ispezione dell'Asl scattò, in seguito alla segnalazione di un cliente.
Così come si legge nella sentenza
"L’autorità sanitaria ha riscontrato le seguenti mancanze: pavimento con evidente presenza di sporco di vecchia data e ragnatele diffuse; pareti non lisce e prive in alcune parti di rivestimento lavabile e sanificabile con presenza di ragnatele diffuse che coinvolgono anche alcune attrezzature; piani di lavoro e frigoriferi con superfici corrose, deteriorate in molteplici punti, guarnizioni dei frigoriferi deteriorate e annerite; frigoriferi con ghiaccio e in pessime condizioni di pulizia, privi di rilevatore di temperature; lavandini con ristagni d’acqua e stoviglie non lavate; presenza in cucina di materiale non attinente la preparazione degli alimenti (carte, CD, computer, contenitori vuoti); macchinari e attrezzature privi di protezione, sporchi e arrugginiti; fili elettrici a vista; manuale Haccp che non indica le modalità di controllo dell’acqua potabile e delle preparazioni destinate alla vendita (olive in salamoia, pesto, crema di scalogno); alimenti privi di etichetta con data di preparazione, data di scadenza e ingredienti".
Il provvedimento è scattato, dopo che alla terza ispezione
il titolare - secondo quanto si evince dagli atti - non aveva provveduto ad adeguarsi alle precedenti prescrizioni. A parte una questione tecnica e procedurale, l'atto non è stato annullato, anche perché: "Le singole inosservanze rilevate dall’Asl non sono state specificamente contestate, né sono stati impugnati i vari atti che le hanno riscontrate; d’altro canto, la situazione attestata nei verbali – che, essendo atti pubblici, godono di fede privilegiata – e comprovata dalle fotografie scattate in occasione delle ispezioni ben può considerarsi in contrasto con quanto prevede il regolamento europeo, secondo cui le strutture destinate agli alimenti, le pareti e le superfici (comprese quelle delle attrezzature), devono essere pulite, sottoposte a manutenzione e tenute in buone condizioni". Il ristoratore dovrà pure rifondere le spese legali.