Le tradizioni

Triora si prepara al Venerdì Santo

Si tratta di una delle manifestazioni religiose più sentite, tramandata da secoli.

Triora si prepara al Venerdì Santo
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A Triora fervono i preparativi per la funzione del Venerdì Santo, tuttora una delle manifestazioni religiose più sentite, tramandata da secoli.

Ecco come si svolge il Venerdì Santo di Triora

Il Venerdì Santo a Triora ha inizio in mattinata con la distribuzione delle pagnotte al gusto di finocchio selvatico, preparate e cotte dal panificio Asplanato, in precedenza benedette e contrassegnate da una lettera “M” (Misericordia) da parte dei Confratelli della Buona Morte.

Alle ore 21,00 ha luogo, nella collegiata, la deposizione del Cristo dalla Croce, tradizione che resiste al trascorrere degli anni. In una chiesa stipata di fedeli, il parroco sale, accompagnato da due uomini in camice bianco e stolone nero, rappresentanti Nicodemo e Giuseppe d’Arimatea e da alcuni sanluigini, cioè ragazzi appartenenti alla Confraternita di San Luigi, su di un palco preparato, nelle prime ore del mattino, dalla Confraternita della Buona Morte. Non appena i cantori e l’organista Giorgio Revelli hanno terminato l’esecuzione dello Stabat Mater, il predicatore rievoca la Passione di Cristo mentre i due uomini salgono lentamente sulle scale appoggiate alla Croce. Dopo la predica si leva il commovente canto “or ch’esangue”, che contiene nella parte centrale la preghiera di Mosè in Egitto di Rossini “dal tuo stellato soglio”. Per ben tre volte il canto si interrompe, mentre nel silenzio rintronano tre colpi di martello: Giuseppe d’Arimatea, Nicodemo e, in ultimo, il sacerdote tolgono i chiodi dal corpo di Cristo. Ha luogo poi la deposizione di Cristo. In un lenzuolo è posto il corpo sanguinante, fatto scivolare lentamente, a braccia allungate in avanti, sulla portantina nero-dorata.

Il corteo, preceduto dalla banda musicale di Taggia, si inoltra per le vie dell’antico borgo, passando sotto le volte, sbucando poi sulla strada provinciale. Si recitano i misteri del Rosario, si canta il Miserere, si levano lugubri melodie. Avanzano nella notte le fiammelle delle candele e dei lampioni, accompagnando il corpo di Cristo fin nella chiesa. Qui, dopo l’esecuzione della marcia funebre da parte della banda, si venera il corpo del Signore, atto di omaggio con il quale ha termine la funzione.

 

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