La mascotte

Ambasciatori del sorriso con Sac

Ecco i retroscena del progetto Sac. Dai villaggi nativi dello Utah ai torii giapponesi. L'intervista a Federico Ubezio

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Oggi, alla Ubik di Sanremo, laboratorio dedicato ai bimbi fino a 14 anni per sviluppare la creatività insieme a Sac, la simpatica mascotte che gira per il mondo, partorita dalla coppia Elisabetta Visini e Federico Ubezio, due giovani di Santo Stefano al Mare.

 

 

Un laboratorio insieme alla mascotte Sac

Imparare a disegnare il sacchetto di riso che ha portato allegria dai villaggi nativi nello Utha fino all'isola dei Torii in Giappone, per sviluppare la propria creatività. L'appuntamento di oggi si inserisce appunto in uno degli obiettivi proposti dall'ampio progetto, che comprende, oltre ai laboratori, anche la spedizione della mascotte in giro per il pianeta e un libro, reduce dal Salone internazionale di Torino (e quello di Imperia), tra le altre cose, Sac The Sac, alla scoperta del magico Nord". Ma vediamo tutte le ramificazioni dell'iniziativa.

 

Il progetto Sac

«Il progetto Sac nasce nel 2021, in quei pomeriggi in cui ancora, a causa del Coronavirus, non ci si poteva muovere- racconta Federico a Primalariviera- . Io e Elisabetta abbiamo creato questa mascotte, un sacchettino pieno di riso che sorride, e abbiamo iniziato a spedirlo in giro per il mondo, all’inizio nei luoghi dei nostri viaggi, poi pian piano, ci siamo allargati. L’obiettivo è portare un sorriso in giro per il pianeta e all’epoca, come adesso, ce n’era proprio bisogno». Il “patto” è semplice: quando si riceve Sac, bisogna in cambio postare una foto, sui propri canali social o su quelli legati al progetto, del gadget in un luogo particolare, con allegata una piccola descrizione, strappando un sorriso e favorendo la conoscenza di piccole perle che altrimenti sarebbero rimaste sconosciute ai più. E anche sul celeberrimo muretto di Alassio con una piastrella in suo onore, visto che uno degli obiettivi di Sac è anche quello di promuovere la Liguria.

 

Un kimono e portafortuna dal Sol Levante

Nel corso della sua carriera, Sac è stato in Texas, presso una tribù di nativi americani nello Utha (con una ragazza semplicemente entusiasta di partecipare al progetto), alla finale degli europei in Gran Bretagna, ovviamente a tifare l’Italia e persino in Giappone. Commovente la risposta dal paese del Sol levante: «Una ragazza- spiega Federico-, che non sappiamo chi sia, in cambio ci ha inviato un kimono e una serie di portafortuna che arrivano dall’isola di Myajima, con il tradizionale torii immerso nell’acqua».

 

Il romanzo per ragazzi

Il progetto si è ingrandito sempre di più, è diventato un marchio registrato e nel 2022, Federico ed Elisabetta hanno iniziato la stesura di un libro, rivolto principalmente ai ragazzi, ma con una chiave di lettura dedicata anche ai più grandicelli, pubblicato a fine marzo del 2023, “Sac the Sac”, che fornisce il contesto alla mascotte. Sac parte alla volta della Norvegia per scoprire il segreto del viaggio incaricato da un corvo magico (è una sorta di versione romanzata di un viaggio vero, al confine tra Russia e Norvegia, dei due autori). Il volume è reduce dal Salone Internazionale del Libro di Torino e, come spiega Federico, sarà presentato in tutta Italia nel corso dell’estate.

Contestualmente, al via il progetto “Sac di legno” una sorta di upgrade: sono appesi in alcune zone di Italia (ce ne sono due anche a Parigi) e sono rintracciabili con Google Maps, in modo che ci si imbatta in loro cercando, magari altri punti di riferimento. Oltre a regalare il consueto sorriso, un Sac di legno garantisce anche la scoperta di un luogo emozionante, forse sconosciuto ai più.

 

"I confini li hanno creati gli uomini"

«Il messaggio di Sac- spiega Federico- è quello di credere nei propri sogni e di non rinunciare mai ai propri progetti. Dice di non guardare mai ai propri piedi, ma di guardare dritto davanti a sé. È un messaggio rivolto anche ai giovani, che in questo periodo storico, tra social e quant’altro, hanno forse tutto pronto. Un invito a stimolare la propria creatività. E un messaggio di unione tra i popoli. In questo periodo, con la guerra a due passi da casa, Sac vuole ricordare che i confini li hanno creati gli uomini, non la natura e quindi vuole essere ambasciatore anche della fratellanza tra le popolazioni di tutta la Terra. Quando siamo stati in Thailandia- spiega- al confine con la Cina, abbiamo incontrato una popolazione che abita sulle palafitte. Uomini adulti ci inseguivano per avere uno snack dal pacchetto che avevamo comprato a una bancarella di strada e, quando glielo offrivamo, si inchinavano. A volte ci dimentichiamo che i nostri problemi sono forse meno gravi di quelli degli altri. Tutto questo è Sac».

 

Davide Izetta

 

La gallery

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Elisabetta Visini e Federico Ubezio
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