Amici di infanzia si ritrovano dopo 35 anni
Stefano e Sonia amici in spiaggia da bambini si sono ritrovati dopo 35 anni grazie a un articolo su La Riviera
«Era tantissimo tempo che non provavo una felicità così forte e profonda, e non credo di poter trovare le parole per farle rendere l'idea». A parlare è Stefano Liboà, il torinese che dal 1988 non riusciva più a contattare la sua amica d’infanzia sanremese Sonia Lapadula.
Dopo l'annuncio sul nostro giornale si sono ritrovati dopo 35 anni
Il signor Stefano aveva contattato La Riviera e noi gli avevamo proposto di raccontare la sua storia per provare a vedere se se la “Sonia” in questione si riconoscesse.
Ebbene, sabato mattina ci è giunta una mail proprio di Sonia Lapadula che aveva letto l’articolo e che era ben felice di dare i suoi recapiti a Stefano che ricordava con grande affetto. Rapido giro di telefonate e un po’ di fortuna e nel pomeriggio Sonia e Stefano si sono rivisti. Parlo di fortuna perché la signora Sonia abita con marito e figlio in Germania ma, per puro caso, lo scorso fine settimana era a Sanremo.
Ma a raccontarci l’incontro è lo stesso Stefano, molto emozionato ma felice.
Stefano e Sonia amici in spiaggia
«Subito dopo aver avuto da voi (La Riviera) una notizia per me sublime e ormai inaspettata (perché anche se ho lanciato l'ennesimo amo ormai non mi aspettavo più nulla, dopo tutti questi anni e tentativi andati a vuoto), mi ha chiamato direttamente Sonia, con tutta la sua felicità di questo mondo e anche oltre che le sprizzava dalla voce!!! E infatti, visto che tra l'altro era per puro caso in Italia, mi sono precipitato immediatamente a Sanremo, perchè era un'occasione più unica che rara assolutamente imperdibile! - racconta il signor Liboà che prosegue - avevo supposto giusto: Sonia mi ha confermato che aveva perso la rubrica con i numeri e gli indirizzi (evidentemente data la mia conoscenza personale infantile del soggetto posso affermare che "conosco i miei polli" e che ricordavo bene le sue caratteristiche), e inoltre pochi mesi dopo l'ultima chiamata intercorsa nel 1988 lei e il marito avevano traslocato, sempre rimanendo nella città di Colonia ma ad un altro indirizzo. Ecco, queste due banali cose furono sufficienti per creare tutto questo «non incontrarsi» durato ben 35 anni.
Ma non solo: anche la sua mamma, Antonietta, cambiò residenza più volte sebbene rientrata poi in Sanremo dalla Germania. La cosa bella è che noi tutti, io e mia mamma, e Sonia e la sua ci chiedemmo tante volte in questi scorsi 35 anni "chissà che fine hanno fatto", con il profondo dispiacere di non poter avere più notizie e contatti gli uni degli altri. A me tornò indietro la lettera con la dicitura "destinatario sconosciuto", mia mamma provò a chiamare più volte la Antonietta a Sanremo ma a quel numero non rispose mai più nessuno e loro stesse anche si chiedevano tra loro di tanto in tanto "hai mica avuto notizie, di Stefano o della sua Mamma Luisa"?»
«Tanti anni persi per pure coincidenze. Poi la vostra giornalista e La Riviera hanno fatto un piccolo miracolo che neanche degli amici militari di un mio conoscente, tutti di origine tedesca, erano riusciti a fare con una ricerca anagrafica nel lontano inizio millennio. E tutto questo solo perché io non conoscevo o ricordavo il cognome da sposata di Sonia. E là in Germania non c'è nulla in cui Sonia risulti con il suo cognome di nascita»
Come detto all’inizio l’incontro tra Sonia e Stefano è stato un incastrarsi di coincidenze
L'incontro a Sanremo dopo 35 anni
La signora Sonia, che tuttora abita e vive in Germania, lo scorso fine settimana era a Sanremo per caso; il giornale con l’articolo è uscito giovedì, e lei avrebbe dovuto ripartire venerdì ma ha deciso di modificare i suoi programmi e fermarsi fino a domenica mattina e inoltre Sonia di solito non acquista giornali di Sanremo, ma la dirimpettaia dell'alloggio dove viveva la Mamma Antonietta sì, e leggendo l'articolo a questa signora è venuto il sospetto che in quello si parlasse proprio della figlia di Antonietta che un tempo viveva lì e che in questi giorni stava vedendo entrare e uscire dall'alloggio, al punto che disse a sua figlia di metterle nella cassetta postale la pagina con l’articolo pubblicato in modo che Sonia potesse leggerlo.
«Stefano Liboà e Sonia Lapadula ringraziano dal profondo del cuore il giornale "La Riviera" per aver aiutato e reso possibile il loro ritrovarsi dopo ben 35 anni in cui erano stati completamente persi i contatti e i recapiti tra loro - conclude il signor Stefano . Entrambi ringraziano con sincerità anche la Signora e la figlia dirimpettaie dell'abitazione della Sig.ra Antonia Lapadula, deceduta nel 2021, per aver indicato, comunicato e mostrato a Sonia l'articolo della rivista ove si era descritta la storia dell'amicizia d'infanzia e della perdita dei rispettivi contatti, articolo pubblicato sullo scorso numero de La Riviera.
Senza la fortuita disinteressata ed emotiva collaborazione di tutte queste persone questo piccolo miracolo non sarebbe potuto accadere. In un mondo dove è sempre più difficile comunicare veramente con l'Anima tra Esseri Umani ogni tanto accadono delle sinergie in cui ciò che prevale è la vera bontà disinteressata del cuore, e di questo oltre ad esserne grati quando ciò si manifesta bisogna anche andarne fieri, perché le rare qualità di alto valore vanno portate in palmo di mano, riconosciute lodate e ringraziate con sincerità.
Stefano e anche Sonia condividono i loro ringraziamenti, la loro felicità e la gioia con queste persone che hanno reso possibile tutto questo. A dispetto di una società che tende a renderci tutti macchine più che Persone. A Voi tutti grazie infinite, con tutto il cuore»