Edizione 2022

Confcommercio chiede di spostare il Festival di Sanremo

Il presidente chiede di aspettare gli effetti positivi della stretta sui vaccini e sui green pass per l'edizione 2022.

Confcommercio chiede di spostare il Festival di Sanremo
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La Confcommercio di Sanremo chiede lo spostamento in avanti delle date del Festival. Di Baldassarre: “In questa situazione confermare le date in programma sarebbe un azzardo”

 

 

 

"Spostare in avanti il Festival"

La Confcommercio di Sanremo si rivolge al direttore artistico del 72° Festival della Canzone Italiana, Amadeus, per chiedere ufficialmente lo spostamento della kermesse canora in programma dall’1 al 5 febbraio.

 

 

"Non possiamo permetterci di non lavorare al Festival per due anni"

Spiega il presidente di Confcommercio Sanremo, Andrea Di Baldassare:

 

“Ci rivolgiamo ad Amadeus, alla Rai e all’Amministrazione comunale. Visti i dati dell’emergenza sanitaria chiediamo con forza che il Festival di Sanremo venga spostato più avanti. C’è già il precedente dello scorso anno, quando la kermesse è slittata di un mese. Crediamo che in questa situazione, confermare le date in programma, sia un azzardo. Il nostro è un grido di allarme assoluto. Il tessuto commerciale cittadino e di tutta la provincia non può permettersi di non lavorare per due edizioni consecutive del Festival. Lo scorso anno le restrizioni hanno costretto l’intera città a enormi sacrifici. Amadeus si era reso disponibile all’organizzazione di un evento estivo, insieme a Lucio Presta, per recuperare le perdite del Festival 2021, manifestazione che purtroppo non sono mai riusciti a finalizzare. Alla luce anche di questo, chiediamo al direttore artistico, che tanto ama Sanremo, di rimandare la kermesse a marzo. Dobbiamo farlo per il bene della città e di tutte le attività che in questi mesi hanno sofferto e non possono permettersi di rimanere chiuse, nuovamente, durante la settimana festivaliera”.

 

 

"Verso la zona rossa durante il Festival"

 

Prosegue Di Baldassarre:

 

“La situazione sanitaria in Liguria e nella Provincia di Imperia è sotto gli occhi di tutti. I dati sono allarmanti e ci sono tutti gli elementi per prevedere che i contagi saliranno ancora. Rischiamo di diventare ‘zona rossa’ in concomitanza con il Festival e non possiamo permettercelo. Spostare l’evento di un mese ci darebbe più garanzie, anche sulla base dell’aumento dei vaccinati e del cambio di regole inerenti alla quarantena e al green pass. Fattori che, prevedibilmente, avranno effetti positivi sull’andamento della pandemia. Dal punto di vista turistico e commerciale i benefici sarebbero immensi, ma sarebbero molteplici anche i vantaggi in termini economici e di immagine per gli sponsor e la Rai stessa. Inoltre, un’altra edizione senza pubblico in platea equivarrebbe a enormi perdite, un introito che, se garantito, potrebbe coprire i costi di spostamento della kermesse e di utilizzo del Teatro Ariston.”

 

 

"Farsi tramite del grido di allarme"

Conclude il presidente:

 

“A inizio dicembre scorso ci siamo confrontati con l’Amministrazione comunale per chiedere già all’epoca uno slittamento. Ci era stato risposto che la questione era in mano alla Rai e che nulla avrebbe potuto fare il Comune. Chiediamo, però, al sindaco Alberto Biancheri e all’Amministrazione comunale di farsi tramite del nostro grido di allarme”.

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