Esplode il prezzo della tazzina di caffè. Cristina Scocchia: "Arriverà a due euro"
Il prezzo dell'arabica a oltre 3,2 dollari per libbra, il più alto dal 1977
Il clima impazzito, tra siccità, uragani e tifoni si abbatte sulla tazzina di caffè. Se già oggi il prezzo medio da un capo all'altro della penisola è di 1,18 euro, ma in alcune grandi città già si è sfondato il muro di 1,50 euro, gli esperti assicurano che a breve il caffè al bar arriverà a costare anche due euro. Intanto è record per la materia prima: 3,23 dollari a librra. Mai così da quasi mezzo secolo.
La previsione di Cristina Scocchia (Illy Caffè)
Tra questi l'amministratore delegato di Illy Caffè, la sanremese Cristina Scocchia: «Al 31 agosto scorso - ha dichiarato recentemente - le quotazione del caffè erano superiore del 70% rispetto all’anno scorso e più del doppio rispetto a tre anni fa, nel 2021. L’aumento della tazzina di caffè a due euro diventa inevitabile. È uno degli effetti concreti sull’economia del cambiamento climatico» assicura la manager che azzarda una previsione: «Nel 2050 si prevede un dimezzamento delle terre coltivabili a caffè, tra la siccità che riguarda il Vietnam e le alluvioni che colpiscono il Brasile».
Vietnam e Brasile, dove si alternano piogge torrenziali e siccità estreme, sono i due più grandi produttori ed esportatori di caffè. Poi ci sono le tensioni internazionali, il Canale di Suez inaccessibile quindi costi di trasporto lievitati. E tanti interrogativi sul futuro.
I dati del Nyse: il prezzo più alto dal 1977
Secondo il Nyse, The New York Stock Exchange (Borsa di New York) oggi il prezzo di una libbra di caffè (arabica) è pari a 3,23 dollari ed è il più alto dal 1977. E conferma i dati della dottoressa Scocchia: +70% rispetto a gennaio.
Perché il prezzo continua a salire?
"L’aumento del prezzo del caffè - scrive il blog Papernest che sul tema ha effettuato una interessante analisi - è legato a una combinazione di fattori che influenzano sia la produzione che la distribuzione. Ecco i principali:
- Cambiamenti climatici: i raccolti nei principali Paesi produttori, come Brasile e Vietnam, sono stati duramente colpiti da siccità, temperature estreme e fenomeni meteorologici imprevedibili, riducendo l’offerta globale e aumentando i costi delle materie prime;
- Rincari energetici: la produzione di caffè richiede energia in ogni fase, dalla torrefazione al trasporto. L'aumento dei prezzi dell'energia, in particolare del prezzo del gas e dell'elettricità, ha reso più oneroso ogni passaggio della filiera produttiva, incidendo direttamente sul prezzo finale del caffè;
- Inflazione e aumento dei costi di produzione: non solo il costo dell'energia aumenta, ma anche il costo dei materiali per imballaggi, lavorazione e manodopera è aumentato. Questi rincari vengono inevitabilmente trasferiti ai consumatori;
- Crisi logistica globale: ritardi nei trasporti e carenze di container hanno influito sulla disponibilità del caffè nei mercati internazionali. L’aumento dei costi di spedizione ha ulteriormente aggravato la situazione, colpendo produttori e distributori.
"Negli ultimi anni - aggiunge l'analisi di Papernest - il prezzo medio dell’espresso al bar è passato da 0,80 € nel 2018 a 1,30 € nel 2024, con un incremento del 62,5%. Questo aumento si riflette anche nei costi delle confezioni di caffè per uso domestico e nelle capsule".